Riunione interlocutoria per mancanza del verbalizzante, ieri, della commissione consiliare speciale per il controllo del nuovo depuratore consortile di Manduria e Sava collocato sulla costa manduriana. All’ordine del giorno c’era il recente allarme lanciato dal consigliere comunale del gruppo Progressista, Domenico Sammarco, che denuncia l’esistenza di un traffico di autospurgo che ogni giorno scaricherebbero il contenuto nelle vasche del nuovo impianto gestito dall’Acquedotto pugliese e andato in esercizio da poco. A discutere erano stati chiamati i consiglieri nominati, Michele Matino, Sebastiano Polimeno e Antonella Parisi della maggioranza e Silvia Mandurino e Gregorio Perrucci per l’opposizione. Presente anche l’assessora all’ambiente Katia Fusco che non ha saputo spiegare l’assenza di un verbalizzante che a quanto pare l’amministrazione comunale avrebbe dimenticato di nominare. Qualcosa comunque è stato fatto. La presidente Mandurino, del gruppo di opposizione Fratelli d’Italia, ha fatto sapere di avere già preso accordi con i gestori del depuratore per un sopralluogo fissato per mercoledì prossimo 29 gennaio. Iniziativa che non è stata condivisa dall’altro commissario della minoranza, Perrucci, del movimento Demos, il quale ha proposto un piano di azione più articolato «per non rischiare - ha detto -, di presentarsi impreparati non avendo strumenti tecnici in grado di comprendere e replicare alle argomentazioni degli esperti tecnici di Aqp».
Perrucci ha così anticipato le proposte che porterà in discussione nella prossima seduta di commissione. Il consigliere di Democrazia solidale chiederà di organizzare i sopralluoghi in incognito invitando anche gli organi di stampa e i rappresentanti delle associazioni e comitati ambientalisti regolarmente riconosciute. Perrucci è favorevole, inoltre, a rendere pubbliche tutte le sedute della commissione consigliare con la presenza di giornalisti se non proprio con la diffusione dei lavori attraverso la rete social. Proposte queste sulle quali nessuno ieri ha espresso pareri rinviando tutto ad una nuova riunione, questa volta con la presenza del personale verbalizzante, la cui data non è stata fissata.
L’argomento sul tappeto è di una certa importanza perché riguarda un’opera per la cui realizzazione ci son voluti dieci anni che ha generato proteste da parte della popolazione a causa della sua ubicazione vicino alla costa, tra un centro turistico residenziale ricadente nel territorio comunale di Avetrana e l’area protetta della Salina dei Monaci. Ad allarmare gli animi più ambientalisti, è il fattore «cattivi odori» che già invadono la zona circostante gli impianti e che con i venti arrivano sul litorale; inoltre lo scarico d’emergenza previsto nel mare di Torre Colimena, marina di Manduria. A queste paure si è aggiunta ora la presenza dei bottini che, secondo la denuncia del consigliere progressista, scaricherebbero nelle vasche di raccolta del depuratore i liquami di fogna prelevati dai pozzi privati di diversi comuni, non solo della provincia di Taranto. Nell’interrogazione presentata dal consigliere Sammarco, sono state allegate delle foto, prodotte dai movimenti politici locali, «Federcivica» e «Manduria Migliore» che documentano il via vai di bottini che varcano i cancelli dell’impianto, secondo i denuncianti, quotidianamente.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia
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2 commenti
Cittadino illustre
oggi, ven 24 gennaio 07:50 rispondi a Cittadino illustreChiedo, non conoscendo l argomento e senza fare polemica alcuna, gli autospurgo dove dovrebbero scaricare? Devono avere un depuratore privato?
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, ven 24 gennaio 07:14 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina🤣🤣🤣🤣🤣 Ma come si potrebbe avere fiducia in questi politicanti da fave e foglie? Andate a lavorare nei campi e smettetela di pretendere voti in cambio di " una beata minchia". Opinioni