L'ironia del caso "Rosso Sinner" viaggia su tutte le edizioni del Quotidiano di Puglia. Prima pagina per Taranto, Brindisi, Lecce e Bari. Della serie: ridiamo per non piangere. Tutti ne parlano, silenzio invece dai tre campioni che hanno provocato tutto: sindaco Gregorio Pecoraro, assessore Isidoro Mauro Baldari e assessora Fabiana Rossetti. Muto anche il Partito democratico manduriano, unico a rispettare lo stesso imbarazzante (e colpevole) silenzio di chi ha costruito la barzelletta per cui tutto il Paese ci ride addosso. (Nazareno Dinoi)
AFFINAMENTO
Ricapitolando, per chi non sapesse. Il vino prodotto a Manduria e inviato a Sinner, questa splendida idea del Comune col "Rosso Jannik" profilo del campione in etichetta, 73 bottiglie in tutto ha determinato: 1) l'intervento della Zecca dello Stato per mancanza di bollinatura e certificazione Doc; 2) un'accesa polemica sul conflitto di interessi del produttore-assessore; 3) il sequestro delle bottiglie da parte dell'organismo ministeriale di controllo; 4) la lettera dei legali di Sinner, che ringraziano ma invitano a eliminare il "corpo del reato" (richiesta su cui sin da ora ci offriamo gratis a dare una mano, un bicchiere a pasto). Giocopartitaincontro, si direbbe. E invece no: perché nel frattempo (tutto vero) Manduria ha rilanciato, proponendo il gemellaggio a Sesto in Val Pusteria, il paese di Sinner, istanza respinta al mittente dall'amministrazione altoatesina per mancanza di affinità: "Il nostro comune la risposta è gemellato ad esempio con Zermatt, in Svizzera, perché abbiamo una storia alpinistica che ci accomuna". Pace? Chissà. Nell'attesa di ulteriori sviluppi, si avvisa che da oggi l'ingresso a Selva di Val Manduria (già Città del Primitivo) è consentito solo in seggiovia. Muniti di skipass. (Da Quotidiano di Puglia del 8 febbraio 2025)
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