Mercoledì, 5 Febbraio 2025

Cronaca

Popolazione a rischio per la patologia che è la prima causa di morte

Emergenza cardiologi, solo due per centomila utenti (nel pubblico)

Cardiologo Cardiologo

Due soli cardiologi per le attività ospedaliere, programmate e d’urgenza, e per l’intero territorio di centomila abitanti. Così è l’offerta pubblica nel distretto sanitario 7 dove per chi può è sempre disponibile il privato che prolifica. 

È questa l’offerta del sistema sanitario pubblico per le patologie cardiache di un’intera utenza afferente al Marianna Giannuzzi di Manduria a cui fanno capo sette comuni del versante orientale della provincia di Taranto e diversi centri confinanti del brindisino. Popolazione che moltiplica nel periodo estivo.

Decine di accessi ospedalieri al giorno per patologie cardiologici anche gravissimi e centinaia sull’intero territorio, nelle mani di due soli specialisti che assicurano la loro presenza solo di mattina e qualche pomeriggio, lasciando il resto delle 24 ore alla telecardiologia e alla sorte. Un sistema tampone, quello delle diagnosi a distanza che permette di scoprire le patologie più evidenti ma che impedisce l’esame obiettivo diretto dello specialista che deve decidere il trattamento più idoneo. Compito che viene affidato al medio del pronto soccorso, anche quello con organico ridotto che si deve occupare di tutti i casi dell’emergenza-urgenza a lui affidati.

Accade così che un infarto cardiaco minaccioso che si presenta dopo le ore 14, debba essere trattato dal medico del servizio di accettazione che si deve affidare alla telemedicina per poi organizzare il trasferimento del paziente critico nei centri cardiologici di Taranto, Lecce o Brindisi senza che un cardiologo lo abbia visitato.

Le uniche due cardiologhe in servizio, superstiti di un organico di dodici specialisti del reparto dell’ex cardiologia con annessa Unità di terapia intensiva chiusa nel periodo Covid e mai più riaperta, fanno quello che possono garantendo le prestazioni ambulatoriali programmate dal cup, le consulenze nei reparti, le visite cardiologiche degli operandi e le urgenze. Un carico di lavoro impossibile da sostenere e un pericolo per la popolazione, per una patologia, tra l’altro, che è la prima causa di morte.  

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2 commenti

  • Biagio
    lun 10 giugno 2024 09:49 rispondi a Biagio

    Tutto programmato. La riforma di Emiliano sta avendo pieno successo, grazie agli imbecilli.

  • R&R
    sab 8 giugno 2024 04:58 rispondi a R&R

    Ancor peggio se l'urgenza capita tra sabato e domenica...magari anche se reperibili non vi si presenta nessuno...tanto poi nceti cinca muccia li pasticci...o noni...???

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