«Il caldo di queste settimane sta mettendo in ginocchio il pronto soccorso dell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria con attese molto estenuanti da parte dei pazienti che, quando va bene, attendono nella saletta, altrimenti sono costretti a rimanere in ambulanza». Ad affermarlo è il consigliere regionale del movimento "La Puglia Domani", Antonio PAolo Scalera che prende così posizione sulla situazione che si verifica quasi giornalmente al presidio ospedaliero della città messapica.
«Lunghe file di ambulanze del 118 - scrive in un comunicato stampa il politico tarantino -, stanno facendo rivivere immagini già viste durante il periodo pandemico con pazienti che presentano patologie croniche acuite proprio dalle alte temperature come crisi respiratorie e cardiache e malanni su persone fragili e anziani. Barelle e letti scarseggiano - prosegue - e il personale medico è ridotto all’osso per le mancate assunzioni e dalle ferie estive. Nei turni pomeridiani e notturni - aggiunge - vi è la presenza di un solo professionista, cosa che sta accadendo sempre più spesso anche nei turni di mattina».
Il personale infermieristico, ribadisce il consigliere nella sua nota «è sotto organico per un carico di lavoro, quello dei mesi estivi, che dovrebbe prevedere una presenza maggiore perché l’utenza cresce enormemente su un territorio molto vasto e con una presenza di turisti che aumenta anno dopo anno. Va ricordato – si legge ancora -, che il presidio ospedaliero della città di Manduria serve un’utenza che conta ben sette comuni del distretto socio sanitario dell’Asl di Taranto ( Avetrana, Maruggio, Sava, Torricella, Lizzano, Fragagnano e Manduria), ma territorialmente è punto di riferimento, per le urgenze, di diversi comuni limitrofi della vicina provincia di Brindisi ( Oria, Erchie, Torre Santa Susanna e San Pancrazio Salentino) e di tutta l’utenza di una lunga fascia costiera che va da Punta Prosciutto in provincia di Lecce sino alla Marina di Lizzano, un litorale senza un pronto soccorso e con postazioni di guardie mediche che assicurano assistenza territoriale solo per pochissime ore e solo in determinati giorni».
«Per tutte queste ragioni - conclude Scalera -, ho presentato stamane una interrogazione urgente indirizzata al Presidente della Giunta Regionale Pugliese, nonché assessore alla sanità per chiedere se è intenzione del Governo Regionale Pugliese potenziare il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Giannuzzi” di Manduria conferendo incarichi a medici e infermieri che andrebbero a colmare, durante questi mesi estivi, le assenze dovute alle mancate assunzioni e a quelle del personale in ferie. Infine – ha concluso il vice presidente della V Commissione regionale, Scalera - se è previsto da parte della direzione strategica dell’Asl di Taranto rivedere e potenziare le guardie mediche sul versante orientale, e non solo, in modo da creare meno disservizi nel pronto soccorso dell’Ospedale “Giannuzzi” di Manduria.
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8 commenti
gerardo
mar 24 settembre 19:59 rispondi a gerardoquesto e' solo l'inizio dell'autonomia differenziata,io la chiamerei SECESSIONE
giovanni cazzato
ven 26 luglio 11:44 rispondi a giovanni cazzatoPronto soccorso, liste d'attesa, vantaggi per le strutture private, scarse risorse per il personale sanitario e para sanitario, zero risorse per la ricerca, lobby professionali ecc. Tutti i problemi della sanità in Italia mentre il governo viene fuori con i pannicelli caldi. Il problema di Manduria non è altro, in piccolo, quello che succede in tutta l'Italia e specialmente nel sud. Adesso ci mancava anche l'autonomia differenziata per affossarci ulteriormente creando due e forse tre Italie. Che fine ha fatto la "Nazione" di cui tanto si riempie la bocca la Meloni?
R&R
mer 24 luglio 07:51 rispondi a R&RE basta chiacchiere, o 10 ambulanze o una sola , questo ospedale non è buono,e non parlo della struttura ma degli specialisti, se così si possono chiamare,che abbiamo...
Immacolata
mer 24 luglio 00:35 rispondi a ImmacolataPer me questa notizia ha dell'incredibile!!! Faccio fatica a crederci: é la stessa terra che ha appena ospitato il G7 e i "Grandi della Terra".... da un lato l'ostentazione di sfarzo e opulenza, dall'altro servizi al di sotto del minimo dignitoso per i cittadini e qui si parla di salute poi! Intanto mi par di capire che in loco tutto taccia, tutto tranquillo, tutti al mare.... quei malati non appartengono a nessuno e la loro tragedia si consuma nel silenzio piú totale della comunità. Dalle liste d'attesa per gli esami, alle "file d'attesa" per l'accettazione....
Immacolata
mar 23 luglio 19:02 rispondi a ImmacolataPoveri noi...carne da macello😰
Biagio
mar 23 luglio 17:25 rispondi a BiagioEnnesima passerella. A blaterare tutti sono buoni, ma nei fatti pochi agiscono. Quando era il momento tutti i sindaci ( in quanto portatori di interessi diffusi) potevano agire con ricorso al Tar, nessuno lo ha fatto, chi per solidarietà di partito nei confronti di Emiliano, chi per disinteresse. Sono buoni solo a lamentarsi. Adesso si godessero la fila al pronto soccorso. Questa è la sanità di sinistra.
Giuse Dinoi
mar 23 luglio 16:41 rispondi a Giuse DinoiDai Scalera fatti sentire e incrociamo le dita con la speranza che qualcuno alla regione si svegli e non batta la fiacca, potenziamolo questo ospedale tanto dobbiamo stare appoggiati sempre a persone esterne,mentre quelli interni si grattano le p...… e pensano agli alberi di viale mancini
remo la barca
mar 23 luglio 15:59 rispondi a remo la barcaIl consigliere Scalera sa in quale situazione sono tutti i pronto soccorso d'Italia e della puglia compresi quelli di Taranto? Probabilmente si, ma fa finta di non saperlo altrimenti non può fare propaganda. Serve anche sapere che le ambulanze non si recano al pronto soccorso più vicino ì, ma a quello meno occupato. Ne consegue che se a Manduria ci sono ad esempio dieci ambulanze in attesa , vuol dire che a Taranto ce nesono almento venti. Basta chiacchiere sull'ospedale di Manduria, caso mai il consigliere eil suo partito ponessero il problema generale della sanità allo sfascio, mentre il governo favorisce le strutture private e ospita nei suoi ranghi grossi imprenditori della sanità.