In questi giorni e in queste ore, la tragica vicenda di Giulia Cecchettin, ci spinge a fare numerose riflessioni (come al solito, tardive)
Anch’io, complice la mia condizione fisica, ho dovuto fare e faccio ancora tuttora oggi delle rinunce che mi pesano tanto, non avendo realizzato personalmente un bel niente, finora. Eppure, non ho mai provato invidia, verso coloro che hanno la capacità di raggiungere i propri obiettivi. Anzi, se ci riescono vuol dire che se lo meritano e che sono stati più bravi. Bisogna sempre avere rispetto delle aspirazioni altrui, senza mai mettersi di traverso, soprattutto quando si dice di amare qualcuno, ma ci si comporta al contrario.
Ripristiniamo il rispetto umano, che si è smarrito ormai da tempo. I no fanno parte della vita e si devono saper accettare, di no ne ho sentiti tanti, ma credo di essere venuto su abbastanza bene. I no, servono a crescere. Non si deve imporre qualcosa che qualcuno non vuole. La soluzione è molto semplice ed è a portata di mano, si chiama: educazione. Da lì, parte tutto.
Se uno è un bravo ragazzo è merito della famiglia. Se uno è un cattivo ragazzo è anche colpa della famiglia.
Mentre Tutto Scorre… niente e nessuno mi farà mai cambiare idea sul fatto di considerare l’amicizia come il sentimento più importante, anche alla luce dei disastri che combina il cosiddetto amore che troppo spesso si trasforma in un atto criminale.
Claudio Rimoli
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