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Il suicidio del primario D'Amore: Non reggo pi� tutti questi ruoli
Il suicidio del primario D'Amore: Non reggo più tutti questi ruoli | © n.c.TARANTO — Un suicidio probabilmente riconducibile allo stress da super-lavoro. Per questo si sarebbe tolto la vita il primario della ginecologia dell'ospedale di Grottaglie, Achille D'Amore, di 64 anni, sposato e padre di tre ragazzi, di cui due ancora molto piccoli. A trovarlo, l'altro ieri sera, nella vasca da bagno del suo studio di San Giorgio Jonico, sono stati i carabinieri e i vigili del fuoco allertati dalla moglie, che al suo rientro dal mare aveva trovato in casa un biglietto dove il marito faceva intendere i suoi propositi. Nel piccolo appartamento adibito ad ambulatorio, i soccorritori, che hanno dovuto abbattere la porta per entrare, si sono trovati di fronte la drammatica scena: il corpo senza vita del professionista con dei profondi tagli all'altezza della parta interna di entrambi i gomiti e uno netto alla giugulare destra. Era immerso nella vasca con il rubinetto aperto quel tanto che bastava perché l'acqua non debordasse, dando il tempo di defluire dallo scarico di sicurezza sulla parte superiore del sanitario. Questo sistema, con il trascorrere delle ore, ha permesso al sangue di defluire completamente lasciando l'acqua quasi limpida. Secondo il medico legale Marcello Chironi, che ha effettuato l'esame cadaverico per conto del magistrato di turno, la morte risalirebbe ad almeno otto ore prima del ritrovamento. È stato lo stesso perito della procura a ricostruire gli ultimi atti del ginecologo, che prima di immergersi nella vasca, infliggendosi i tagli mortali con un bisturi, si era ferito con incisioni poco profonde vicino al lavandino. Con queste ferite superficiali ma sanguinanti si è poi seduto dietro la scrivania scrivendo sul proprio ricettario una lettera di addio alla moglie e ai tre figli. Nello scritto sequestrato dai carabinieri, l'uomo avrebbe manifestato il suo malessere, dichiarando di non poter più reggere i tanti impegni lavorativi, di marito e di padre. In effetti, nel suo ambiente il primario viene descritto come un tuttofare, onnipresente, iperattivo e attaccato quasi morbosamente al suo ruolo. Da poco nominato direttore facente funzioni in attesa d concorso, D'Amore non lasciava fare quasi niente ai suoi collaboratori senza la sua presenza. Recentemente aveva vinto la battaglia sul mantenimento del punto nascite, che era passato così indenne ai tagli decisi dalla Regione. Il giorno prima che si uccidesse aveva deciso inspiegabilmente di anticipare di due giorni il parto cesareo di una sua nipote. Forse l'ultimo atto d'amore verso la sua professione e la famiglia. Cordoglio è stato espresso dai vertici della Asl e dai colleghi. Oggi pomeriggio i funerali.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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5 commenti
sonia
lun 20 agosto 2012 02:02 rispondi a sonia@monica: 30 anni fa ha fatto nascere i figli delle mie sorelle, 6 anni fa mio figlio, e 2 anni fa essendo stata ricoverata 15 gg x riskio gestosi della 2 gravidanza, ho avuto modo di vedere come lavorava, cosa dire? medici come lui ce ne sono poki se non proprio introvabili,un grande ke ora ci guida da lass!
monica
dom 19 agosto 2012 08:32 rispondi a monicagerardo, se parli cosi perch non hai avuto l'onore di conoscerlo!peccato per te! stato il piu grande degli uomini, seppur macchiato da questo gesto atroce!ma era genio e sregolatezza...il suo sipario non poteva che chiudersi nel piu plateale dei modi!ti amo Zio!
claudio
sab 18 agosto 2012 01:27 rispondi a claudiogerardo chissa che un giorno certe situazioni non capitino proprio a te
leo
ven 17 agosto 2012 08:54 rispondi a leoquesto e il risultato della disperazione, che stanno seminando i politici, che fanno i ruoli di medici e giudici, ma non fanno i politici.
gerardo
ven 17 agosto 2012 08:47 rispondi a gerardoCAPISCO L'ATTACCAMENTO E L'AMORE PER IL PROPRIO LAVORO,MA CONTINUARE A LAVORARE CON PIU' INCARICHI A 64 ANNI INSOMMA UNO SE LO VA' PROPRIO A CERCARE.