Aveva ragione Domenico Sammarco del Pd: senza validi motivi, il presidente del Consiglio non può portare proposte di delibere senza che le stesse siano passate dalle competenti commissioni. Lo aveva ripetuto, con insistenza, nel corso di due sedute consiliari dello scorso mese di marzo, quando la maggioranza volle a tutti i costi approvare il regolamento sulla tassa di soggiorno senza che due modifiche presentate dal gruppo di Pierpaolo Lamusta e Loredana Ingrosso passassero dalla commissione per il parere politico. A confermarlo, ora, con una lezione di mancata conoscenza dei regolamenti impartita al presidente Gregorio Dinoi, è stato il Tar di Lecce che ha accolto il ricorso presentato all’epoca da Sammarco annullando le due delibere illegittime e condannando il comune a farsi carico delle spese legali sopportate dal consigliere di minoranza.
Nella sentenza pubblicata ieri, i giudici del tribunale amministrativo ricordano al presidente Dinoi che: «la disposizione richiamata (quelle che regola la competenza delel commissioni, ndr), risulta chiara nell’imporre per ciascuna proposta deliberativa, prima di procedere all’approvazione della medesima da parte del plenum del Consiglio, un passaggio obbligatorio e necessario presso le commissioni consiliari per materia ai fini dell’adozione del relativo parere di competenza». Tranne nei casi in cui le commissioni non si siano espresse entro dieci giorni dalla presentazione delle istanze, riporta lo stesso atto, oppure «nel caso di urgenze per scadenze o altre ragioni correlabili agli interessi dell’Ente, purché debitamente segnalate dal Presidente del Consiglio». Nessuna di queste ipotesi di deroga hanno riguardato il caso portato all’impugnazione.
Per questo la presidente della seconda sezione del Tribunale Amministrativo di Lecce, Antonella Mangia, ha annullato le due delibere impugnate e condanna il comune di Manduria al pagamento, in favore della controparte, delle spese legali pari a duemila euro oltre gli accessori previsti per legge. Costi a parte, da riconoscere al consigliere come debito fuori bilancio e quindi al vaglio della Corte dei Conti per il possibile riconoscimento del danno erariale a carico di chi ha approvato le due delibere illegittime, la tassa di soggiorno resta per ora nel limbo. Almeno sino a quando il regolamento non tornerà nelle commissioni consiliari per la discussione delle due proposte contestate e quindi in Consiglio comunale per l’approvazione. Questa volta con tutti i crismi di legge. Resta aperta, infine, la possibilità, per le strutture ricettive che hanno già pagato la tassa di soggiorno relativa alla passata stagione estiva, di rivendicare la restituzione delle somme per l’intervenuto annullamento delle delibere che rende inapplicabile il tributo stesso. Uno dei punti da ridiscutere nelle commissioni, infatti, riguarda proprio l’entrata in vigore del nuovo balzello.
Nazareno Dinoi
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7 commenti
CD
ven 29 marzo 06:26 rispondi a CDIl TAR ha sbagliato a far pagare le spese al comune cioè noi ma doveva farli pagare a chi a sbagliato togliendolo dal loro stipendio.povra a nui
Nessuno
gio 28 marzo 17:07 rispondi a NessunoScusate se è illegittima coloro che hanno versato al comune la tassa verranno rimborsati
giu
gio 28 marzo 15:29 rispondi a giuLa tassa di soggiorno per una marina priva di strade asfaltate, marciapiedi, acqua pubblica e fogna e servizi, andate a governare una masseria.
Realtà
gio 28 marzo 12:37 rispondi a RealtàSi potrebbe Inviare esposto alla procura della corte dei conti a bari per far valere la legalità
Marco
gio 28 marzo 12:24 rispondi a MarcoChe FIGURA DI MMM presente di noi 😂🧟♂️
Mand
gio 28 marzo 08:15 rispondi a MandBravo Sammarco. Bella botta a Pecoraro e company. Questo a dimostrazione che tante cose vengono fatte male da questa amministrazione. Per quel signore che ieri ha scritto che Sammarco è già in campagna elettorale, questi sono i fatti non chiacchiere. Non parlate semore a occhio ma riflettete. Complimenti Domenico.
Tonino
gio 28 marzo 07:42 rispondi a ToninoE io pago?I Gregori la rovina di manduria