In qualità di Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Taranto, mi corre l’obbligo di fare delle precisazioni in relazione a quanto pubblicato dal sottoscritto sulla pagina Facebook dell’Ordine e sui giornali.
La nostra categoria professionale è da sempre al fianco delle imprese agricole svolgendo un ruolo centrale nei processi produttivi primari del mondo agricolo. Compito dell’Ordine è quello di tutelare la professione e i fattori che ne possano condizionare l’espletamento nei canoni deontologici che la caratterizzano. Il tessuto imprenditoriale con il quale collaboriamo è rappresentato prevalentemente dalle imprese agricole, soprattutto piccole e medie, il cui stato di salute “economico” diventa vitale per la nostra attività.
L’economia agricola legata alla viticoltura da vino rappresenta l’attività prevalente di gran parte del settore agricolo del versante orientale della provincia di Taranto. In modo particolare la viticoltura legata alla DOP del Primitivo di Manduria risulta essere il fiore all’occhiello dell’economia agricola dell’area orientale della provincia di Taranto.
Pertanto, il mio post pubblicato sulla pagina Facebook voleva essere esclusivamente un “grido” di allarme per sensibilizzare tutti gli stakeholder affinché si attuassero tutte le azioni necessarie ad evitare una crisi devastante per il settore. Ciò perché la crisi del settore primario, inevitabilmente, ha effetti sulla nostra categoria.
Nel rilevare lo stato di fatto del settore vitivinicolo, in quanto attore principale nelle dinamiche di “tutela” delle produzioni di qualità, ho richiamato il ruolo del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria.
Il mio post, seppur i termini comunicativi possano aver lasciato intendere diversamente, non voleva essere un’accusa al Consorzio che, come ho avuto modo di ribadire personalmente a coloro che hanno voluto ascoltare dalla mia viva voce i motivi della nota, ha sempre svolto un indiscutibile e importante ruolo di Tutela del Primitivo di Manduria.
Dispiace constatare che il mio messaggio sia stato considerato un “attacco strumentale” al Consorzio di Tutela, ma il fine era solo quello di fare il punto sulla situazione e spingere il Consorzio a proseguire nell’azione di tutela che ha sempre svolto in maniera eccellente, mettendo in atto tutte quelle azioni che la legge delega allo stesso per “proteggere” l’eccellenza produttiva del nostro territorio e di riflesso gli stessi viticoltori.
Altrettanto, si vuol chiarire che non vi è alcun dubbio sulla qualità delle produzioni delle nostre cantine che è risaputo essere di livello qualitativo eccelso con ampi riconoscimenti internazionali.
Nell’interesse di un settore di primaria importanza per la nostra Regione e il nostro Paese, in un momento in cui non servono divisioni ma, anzi, è necessario mettere a sistema tutte le migliori competenze, la nostra categoria professionale è disponibile a collaborare con tutti gli stakeholder per un confronto tecnico e costruttivo.
Il Presidente Nicola Cristella, dottore forestale
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