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TARANTO — «Sai dov'è che abbiamo sbagliato? Quando è successo il fatto avremmo chiamato i carabinieri … il pronto soccorso… e allora era successo un incidente, una roba del genere. Invece noi abbiamo fatto i furbacchioni… i furbacchioni e mo vedi come ti trovi. Perché la condanna come la prendo io… la prende pure lei». Era l'8 novembre del 2010 quando Michele Misseri confidava queste cose alla nipote Maria Greco che era andata a trovarlo in carcere.
Erano passate circa tre settimane da quando il contadino di Avetrana aveva raccontato la versione dell'omicidio in due: «Sabrina teneva ferma Sarah mentre io la uccidevo». Il 5 novembre aveva cambiato versione: «È stata Sabrina ad ucciderla, io ho solo portato il corpo nel pozzo». Tre giorni dopo la nipote Maria lo va a trovare in carcere: «Certamente Sabrina deve fare la parte sua… non è che sono solo eh … cioè siamo stati incolpati tutti e due…se noi invece avessimo chiamato un dottore», ripete Misseri alla nipote che è convinta della sua innocenza e cerca di consolarlo. Così prosegue quel drammatico colloquio ripreso anche dalla telecamera nascosta dietro lo specchio del parlatorio. «Perché ti volevi avvelenare?», chiede la nipote. «Che Sarah chi l'ha messa dentro il pozzo? Chi l'ha messa? Chi tiene la colpa, eh? Chi l'ha portata la ragazza in campagna? Mica l'ha portata Sabrina. Io l'ho portato il cadavere…». L'interlocutrice tenta di confortarlo. «Si però la cosa più brutta, secondo me, è quando l'ha uccisa…». Michele scuote la testa e dice: «La stessa cosa è…». Più esplicita la confessione contenuta al 34esimo minuto della conversazione. «Purtroppo la versione mia la devo fare… l'ho già fatta… la devo fare, per forza hai capito? La verità che l'ho portata io nel pozzo… che ho bruciato le robe… il telefonino… tutte queste cazzate qua tutte io le ho fatte».
Non è ancora il tempo delle lettere in cui si accusa nuovamente del delitto. Le visite in carcere della moglie Cosima e dell'altra figlia Valentina che secondo gli inquirenti influenzeranno l'agire di Michele, non sono ancora così frequenti. Il suo difensore è ancora Daniele Galoppa. L'incontro con la parente a cui è affezionato e che ha battezzato diventa occasione di sfogo e pentimenti. Si tormenta per aver lasciato il corpo della nipote per 42 giorni nell'acqua, racconta di averla sognata spesso. La nipote continua a dire di credere ala sua innocenza e lo invita a dire tutta la verità. Misseri a questo punto è come se parlasse da solo: «…tu non devi dire chi è stato … sono stato io… chi l'ha portata …(a bassa voce)… se stavamo tutti e due… diciamo che stavamo tutti e due». A questo punto la nipote Maria lo incalza: «Si lo so che stavate tutti e due, però l'importante zì è che non l'hai uccisa… che a quella bambina sono state spezzate le ali della vita… L'unica cosa è che chiunque l'avrebbe fatto al posto tuo… ma pure io se una figlia mia avesse fatto una cosa del genere nascondevo… tu quante volte hai detto, preferisco soffrire io anziché la famiglia mia… l'hai detto sempre… però non è giusto perché chi ha fatto quella cosa a Sarah cioè almeno deve essere punito, no?». Michele è attonito e con il capo chino chiede di Sarah: «Dice che gli hanno fatto una tomba bella, non so se è grande o è piccola». «Quando esci la andiamo a vedere», risponde la nipote.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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2 commenti
Tony
dom 16 ottobre 2011 12:05 rispondi a TonyAnzi, a ben pensarci, anche esistesse questa intercettazione, di fatto nulla aggiunge ai fini processuali. Essendo datata 8 novembre (e non 8 ottobre come avevo male interpretato) il misseri, a parte qualche ghirigoro, nulla di nuovo aggiunge a quanto dichiarato nell'interrogatorio del 5 novembre e quando ormai Sabrina era in carcere.
Tony
dom 16 ottobre 2011 09:56 rispondi a TonyMa da dove esce fuori questa intercettazione? E come mai non agli atti? Come mai non vi alcun cenno in nessuna delle ordinanze di custodia cautelare? E perch esce solo ora? E come mai il gup non ha concesso alla difesa la trascrizione di "tutte" le intercettazioni? E la seconda volta che La Voce di Manduria diffonde la notizia di questa che, come in calciopoli, sembra essere la "madre di tutte le intercettazioni". Ma qui non siamo in calciopoli, qui si tratta dell'assinio di una ragazzina di 15 anni. Spero che la notizia provenga da fonte attendibile, che la intercettazione esista davvero altrimeni c' solo da rimanere senza parole. Perch questa intercettazione, da sola, basterebbe a porre fine a questa storia; non ci sarebbero pi "se" non ci sarebbero pi "ma"...