Stipendi pagati in ritardo e decurtati del 30% grazie ad un meccanismo che calcola la retribuzione ad ore e non su base mensile come prevedono i contratti. E’ questa la condizione degli autisti e soccorritori del 118 delle postazioni di Taranto centro e Ginosa. Lo denuncia il segretario provinciale della Cisl funzione pubblica, Massimo Cerri che chiama i causa i vertici della Asl da cui dipende il servizio. «La Asl, insieme agli organi ispettivi – si legge in un documento del sindacato - intervenga direttamente tenuto conto che l’osservanza degli adempimenti contrattuali verso i dipendenti è una delle condizioni necessarie per mantenere l’affidamento di un servizio pubblico».
Per il sindacalista, la situazione dei dipendenti del servizio 118 facenti capo all’Associazione Help, è paradossale «nonostante la regolare emissione dei mandati pagamenti da parte della Asl di Taranto a favore della stessa associazione». Una condizione, ricorda ancora la Cisl di categoria, « che si ripete ormai ogni mese e che non contribuisce alla serenità di un lavoro che richiede, invece, lucidità e tranquillità per garantire un servizio in cui sono in gioco vite umane da salvare».
Ribandendo la necessità di stabilizzare questi lavoratori precari, il segretario provinciale della Cisl sostiene che sul problema denunciato «nessuno può continuare ad ignorare le manchevolezze di un servizio, essenziale per la comunità, ma che viene messo in discussione da singoli comportamenti».
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