
«L’integrazione dei bimbi autistici non si fa solo nei cortei o nelle belle iniziative con le istituzioni, ma si fa con i fatti». E’ la critica di una mamme manduriana di una bambina speciale che sta combattendo una lotta solitaria contro l’istituzione scolastica che si presenta sorda alle sue richieste: ritardare di un anno l’inizio della prima elementare per i propri figli problematici. «Non sono pronti, noi li conosciamo, purtroppo di pronto hanno solo l’età», dice la donna che decide così di rendere pubblica la richiesta. La protagonista specifica di parlare a titolo personale ma che come lei ci sono almeno altre quattro famiglia con lo stesso problema.
«Io e mio marito ci siamo rivolti al dirigente dell’istituto dove la nostra bimba frequenta la scuola materna, chiedendogli di posticipare di un anno l’inizio delle elementari ma abbiamo ricevuto un netto rifiuto, così ci hanno consigliato di rivolgerci alla stampa con la speranza che qualcuno ascolti le nostre preghiere», fa sapere la mamma che chiede il nostro aiuto.
L’istituto in questione e il Don Bosco, competente anche dell’asilo «Borsellino» frequentato dai figli delle quattro mamme. «Non è un nostro capriccio - insistono -, ma è una necessità condivisa anche dal neuro psichiatra infantile della Asl che ha ritenuto i nostri bimbi non ancora pronti per la scuola», dice la donna mostrando il certificato medico dove lo specialista spiega le difficoltà che i bambini si troveranno sul banco di classe. «Non sa impugnare una penna, non sa riconoscere lettere e numeri per non parlare delle difficoltà cognitive e del trauma che subirà vedendosi catapultata in una classe, seduta dietro un banco e in un ambiente così diverso; ci rendiamo conto che prima o poi dovrà farlo e noi non vediamo l’ora che ciò accada, ma non è ancora pronta», insiste ancora la donna.
E lo scrive anche lo specialista nel suo referto. «Sarebbe auspicabile per il minore - si legge -, la permanenza di un ulteriore anno in una scuola dell’infanzia con sostegno didattico previo parere favorevole del dirigente scolastico». Che a quanto pare non sarebbe d’accordo,
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1 commento
cittadino
gio 17 aprile 09:38 rispondi a cittadinoBeh, a Manduria anche un semplice DIRIGENTE SCOLASTICO può arrogarsi il diritto di dire la sua in un campo nel quale non avrebbe nessuna competenza. Il problema è che anche chi dovrebbe intervenire non ha la benché minima competenza e capacità di farlo. Una classe dirigente bravissima sulle spalle degli altri. VERGOGNA,‼️