Le foto
Arrestato a Manduria pericoloso latitante della Sacra corona unita
Arrestato a Manduria pericoloso latitante della Sacra corona unita
Arrestato a Manduria pericoloso latitante della Sacra corona unita | © n.c.MANDURIA - Era nascosto nelle campagne di Manduria uno dei più pericolosi latitanti della Sacra corona unita brindisina. Giuseppe Giordano, 42 anni, di San Pietro Vernotico, questo il suo nome, è stato arrestato ieri dai carabinieri della compagnia di Manduria dopo un conflitto a fuoco fortunatamente senza feriti. Assoluto riserbo sui particolari dell’arresto del ricercato su cui pende una condanna per omicidio. Pare che il latitante si trovasse all’interno di un’auto rubata e quando una pattuglia dei militari dell’Arma si è avvicinata ha esploso alcuni colpi di pistola a cui i carabinieri hanno risposto col fuoco. A quel punto Giordano si sarebbe arreso consegnandosi. Dopo la movimentata cattura il pregiudicato è stato colto da una crisi di nervi e portato all’ospedale di Manduria da dove, dopo i dovuti accertamenti, è stato dimesso poco dopo. Dopo le formalità di rito nella caserma dei carabinieri è stato poi trasferito nel carcere di Taranto. Ignoti al momento gli eventuali collegamenti tra l’esponente della Scu e la malavita manduriana che probabilmente gli assicurava la copertura. Giordano era ricercato dallo scorso novembre, da quando cioè poco prima della sentenza definitiva della Cassazione per omicidio si è reso irreperibile. Uomo di punta del clan Buccarella, è sospetato anche di avere architettato l’evasione, poi fallita, dal carcere di Lecce di un altro malavitoso di San Pietro Vernotico, Raffaele Martera. Il progetto di fuga da Borgo S.Nicola fu scoperto grazie all’intercettazione delle missive sequestrate in carcere nella cella del detenuto e poi decodificate grazie al rinvenimento del codice. Il pericoloso latitante arrestato, braccio destro di Vito Di Emidio, è uno dei tre killer di Santino Vantaggiato, boss della Scu ucciso in diretta telefonica a Bar, in Montenegro. Sarebbe dovuto tornare in carcere per scontare la condanna a 30 anni dopo una sentenza del 19 ottobre scorso proprio per quei fatti. Fu un omicidio che la Polizia seguì in diretta telefonica ascoltando dal cellulare di Vito Di Emidio, intercettato, due spari, una raffica di mitraglietta e poi le urla della vittima che implorava i killer di non ucciderlo. Era il 16 settembre del ’98. Secondo gli inquirenti all’omicidio parteciparono, oltre Di Emidio, Lorenzo De Giorgi e appunto, l’attuale arrestato Giuseppe Giordano. L’uomo non avrebbe quindi mai perso i contatti con la malavita organizzata brindisina con ramificazioni qui a Manduria dove è finita la sua latitanza.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
In tempo reale le ultimissime da Adnkronos
Adnkronos - oggi, gio 24 aprile
Adnkronos - oggi, gio 24 aprile
Adnkronos - mer 23 aprile
Adnkronos - mer 23 aprile
Adnkronos - mer 23 aprile
Adnkronos - mer 23 aprile