
Una tristissima coincidenza ha colpito la famiglia Miccoli di Fragagnano che nel trentesimo anniversario della morte del figlio Lorenzo, di 22 anni, avvenuta per cause mai chiarite, ha perso anche la madre. Così oggi, 2 marzo, il papà Francesco Miccoli con gli altri tre figli, hanno un pesante appuntamento: questa mattina assisteranno alla sepoltura della moglie, Giuseppina Sudoso di 70 anni, mamma di Lorenzo e nel pomeriggio dovranno partecipare alla messa per il trentennale della tragica perdita del primogenito, morto nell’ospedale di Pesaro, città dove era stato destinato per la leva militare che all’epoca era obbligatoria.
Sua madre, distrutta dal dolore e consumata da un tumore, ha chiuso gli occhi proprio il giorno prima del trentesimo anniversario del suo lutto più grande.
A combattere ancora per ottenere giustizia è papà Francesco Miccoli. «Io non mi arrendo», dice oggi confortato dall’aver contattato la genetista milanese Teresa Accetta la stessa che si è resa disponibile ad esaminar ei resti di Sarah Scazzi in caso di esumazione. «La dottoressa mi ha detto che nei capelli del mio Lorenzo può trovare il veleno che lo ha ucciso», afferma speranzoso il papà di Lorenzo, uno dei 67 pazienti deceduti nel reparto di ematologia dell’ospedale San Salvatore di Pesaro. Su quelle morti misteriose, tutte avvenute nello stesso periodo, si sono occupati diversi tribunali riconoscendo su nove di quei casi la responsabilità dei medici stabilendo un risarcimento alle famiglie di un miliardo di vecchie lire ciascuno. «Per la morte del mio Lorenzo, invece, attendiamo da trent’anni che venga fatta giustizia e mia moglie se n’è andata senza sapere al verità, senza ascoltare la condanna di chi ha ucciso il nostro Lorenzo», dichiara papà Francesco.
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