Domenica, 27 Aprile 2025

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Legittima Offesa

Della (Kim Basinger) è una di quelle mogli soffocate e frustrate dal comportamento del marito, una di quelle mogli che comunque sono pazienti e restano col sangue freddo anche quando le rotture di scatole da parte del marito la porterebbero a pensare ad azioni che comportano conseguenze disastrose.
Una delle sere prima di Natale la donna esce per fare gli ultimi regali ai suoi figli ma non trova parcheggio e vedendo un'auto che occupa ben due posti lascia un bigliettino con le sue lamentele, un linguaggio un po' brusco ma insomma, a chi non è mai capitato di inveire contro un automobilista?
Solo che i proprietari dell'auto sono quattro e sono ragazzi e vogliono fare quei giochi che alle donne non piacciono, o meglio, che alle donne spaventano. Della, terrorizzata, chiama l'agente della sicurezza che viene messo al tappeto dai bulli e la donna impaurita inizia a correre nel tentativo di seminarli ma finisce col perdersi in un grande cantiere lontano dal centro della città, lontano da orecchie che possano sentire le sue urla, lontano dagli aiuti.
Che cosa è in grado di fare una donna quando la sua vita è in pericolo? Quando tutto quello che quattro ragazzi ubriachi vogliono da lei è tra le sue gambe, quanto fortemente quelle gambe sono disposte a scalciare?
A vedere Della, direi tanto. Direi tantissimo. Direi che corre in una sola notte tutti i kilometri che ha fatto in un'intera vita.
"La necessità aguzza l'ingegno" è un detto popolare, ma quando la necessità diventa restare vivi e l'ingegno sta nel prevalere su individui notevolmente più forti di te, quattro individui notevolmente più forti di te, che cos'è che aguzziamo?
Quando la vittima per autodifesa deve diventare aguzzino, quanto siamo disposti a perdere la nostra anima per tenere salva la pelle?
Tante donne sono vittime di stupri, tante donne non riescono a difendersi, non riescono a reagire.
Tante donne si fanno prendere dal panico, quello che ti blocca le gambe e ti spezza la voce, queste donne muoiono.
Quante donne invece traducono in pochi secondi la paura e la frustrazione dell'essere donne minute nelle mani di un uomo armadio, in forza? Quella forza d'animo che ti spinge a correre e fare pipì nel bosco anche se sai che i tuoi possibili assassini ti stanno alle costole; quella forza che ti fa vedere nella mente una serie di alternative che hai sotto mano per poterti difendere, come fosse una visione tridimensionale degli oggetti che potresti usare contro qualcuno.
Basta un cacciavite per uccidere un uomo, conficcato nei punti giusti del corpo. I punti molli, il collo, gli occhi, le palle.
Basta una lima per unghie spinta violentemente nella carotide, basta il filo del caricabatterie intorno al collo, per qualche secondo in più. Basta pensare che dieci secondi di lucidità ti possono salvare da uno stupro e una morte certa.
Si chiama legittima difesa, ma per difenderti e vincere devi davvero saper offendere.
Devi fermarti un attimo, girarti e prendere tutta la rabbia e la paura che hai e sentirle nelle mani, le tue mani, quelle che possono fare la differenza.
E' un film crudo ma spettacolare, poco valorizzato perchè le storie in cui le donne sono protagoniste della loro vita a noi italiani non piacciono. Le storie in cui una donna può arrivare ad uccidere il suo stupratore, o quattro, ci fanno perdere la fiducia nelle istituzioni politiche e militari; le storie in cui l'istinto primordiale, animalesco, quello con cui nasciamo insomma, prevale sulla paura glaciale, non ci piacciono.
Perchè vi chiedete? Perchè ci mettono di fronte ad uno specchio: ci mostrano quanto crudele possa essere una persona quando la sua vita è messa a repentaglio da un'altra persona; ci mostrano come non porgiamo l'altra guancia in punto di morte e non chiediamo all'Altissimo di perdonare i nostri stupratori, ma prendiamo tutta la rabbia e l'adrenalina che il nostro corpo produce in situazioni di pericolo e conficchiamo un cacciavite nella gola di colui che vuole portarci via l'unica cosa che non potremo mai sostituire: la nostra vita.
Ecco queste storie non ci piacciono, perchè ci sfiduciano; perchè poi non crediamo più che la salvezza venga dall'alto dei cieli. Della, caro spettatore, ti mostra come le mani che ti porgano la salvezza possano essere solo le tue.
Kim Basinger personalmente non mi ha mai delusa.
Voto 9 perchè c'è una speranza e in situazioni di estremo pericolo abbiamo insito, perchè siamo animali, l'istinto di sopravvivenza, anche se sei una donna. Perchè quando un altro essere umano o animale, minaccia la nostra vita, il nostro cervello ci propone una soluzione, sempre.
Desiré Dimitri
Titolo originale:  While She Was Out
Regia:                 Susan Montford
Paese:                 USA, Germania, Canada
Anno:                   2008
Durata:                88'
Genere:               Thriller
Cast:                    Kim Basinger, Lukas Haas, Craig Sheffer, Jamie Starr, Leonard Wu

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1 commento

  • Mariella
    lun 15 aprile 2013 02:37 rispondi a Mariella

    Io l'ho visto quando uscito questo film. Concordo con la parte in cui dici che a noi Italiani questi argomenti non piacciono e questo film infatti Americano. Coraggiosa la Kim Basinger e sempre bellissima.

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