Martedì, 4 Febbraio 2025

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Nuovo incontro ravvicinato con la sciura milanese

Sciura milanese Sciura milanese

Sobbalzo: - Ecco la mia signora bella…!- dico così per dire, ovviamente… Al solito bar per il solito caffè mattutino. Compare la signora milanese dell’anno scorso conosciuta proprio al bar. La faccio accomodare al mio tavolo ( prendiamo il caffè insieme ?) mentre ci salutiamo con familiarità.

 - Come mai di nuovo qui…non vedo suo marito ! -

 - Il mio Ambroeus, Ambrogio, l’anno scorso, come rientrammo in Milano, beccò il  covid, ai polmoni. I medici, da noi sono molto bravi, me lo rimisero in sesto, però consigliarono di non suonare più la tromba, come ricorderà ne era fanatico, e soprattutto di trovarsi aria meno inquinata della nostra Milano. Certo che, anche qui, non scherzate in quanto ad aria ma, almeno, avete il mare vicino. Stiamo qualche settimana ma lui cerca, quando può, di non uscire restando in casa. Siamo ritornati a Manduria perché, lo scorso anno, si ricorda, eravamo venuti per vendere la casa di famiglia. I compratori, milanesi anche loro, alla fine vennero meno dicendo che questa cittadina, oltre al mare, non offriva altro per una coppia di pensionati. Io, per la verità, dopo un anno l’ho vista molto migliorata. C’è più ordine e pulizia, più bella ed accogliente. Mi è piaciuto molto quello che hanno fatto in piazza del tubo, come la chiamate voi ( piazza tubi, correggo io ). Il tubo con i tubi ci sta comunque. Un’ idea geniale effigiare quei mausolei di cemento anonimi e freddi. Chissà cosa ne dirà il nostro Vittorio, lo Sgarbi. Passare dall’arte dei graffiti del neanderthal, decine di migliaia d’anni fa, alle pitture sul cemento, è l’esempio dell’evoluzionismo dell’ arte della nostra specie sapiens. Vorrei che questo lo facessero pure nella mia Milano. Chissà…addobbare così la piazza del duomo darebbe maggiore empatia alla piazza. Magari, io farei dipingere non figure astratte ma qualche personaggio illustre della nostra Milano.-

 - E chi potrebbe essere ?- chiedo con curiosità.

 - Per me - risponde - senza alcun dubbio il signor Berlusconi, lu sciur Silvio. Uno che  a livello nazionale ed internazionale è stato un uomo veramente grande e di valore. Ecco, io farei, per una futura memoria, delle raffigurazioni dal momento della sua discesa in campo per salvare l’Italia, sino al bunga-bunga. -

 - Una sorta di via crucis, allora…-

- Certo, e che via crucis è stata! Preso di mira da giudici fanatici e  comunisti. Un martire è stato, da farlo santo subito. Anche quel Travaglio, così puntiglioso, lo ha detto in quel librone, non l’ho ancora letto, che ha voluto intitolare al Santo. Io, quando il mio Silvio ha voluto andarsene da questo mondo, ho pianto tre giorni e tre notti. Non mi capacitavo. Un uomo di grande umanità, sempre allegro, scherzoso  con tutti, simpaticissimo con le sue barzellette…-

Vedendo che il discorso scivola su una non celata mestizia, tento di rialzarne il tono e le chiedo : - ha visto la festa del nostro San Gregorio ?-

  • Altro che…! Guardi che, quando ho potuto, non ho mai rinunciato a stare qui per la festa patronale. Anche quest’anno, ho avuto la fortuna di seguirla, pur tra gli odori della carne arrostita. Ho assistito anche allo spettacolo della Bianca , l’ Atzei. Una bella tusa come diciamo noi. Nata a Milano ma con genitori sardi. Devo dire che le sarde hanno dei punti in più rispetto alle altre italiane. Anche quella Canalis, altra sarda, che mi ha rubato per anni il cuore del mio George, e che, ora, si tiene giovane e bella, beata lei, bevendo tanta di quell’acqua minerale…-
  • Al mare ci è andata ? –
  • …e come no, il mare mi fa sentire vispa come una adolescente. Mi rilassa…ma, purtroppo quest’anno c’è stato tutto quel casino intorno al fiume. O cielo…! Si è visto di tutto. Gente sotto le tende; chi cucinava e chi ci lavava i cani. Più di così…e poi  in televisione, in mondovisione oramai, qualcuno ha asserito che l’ acqua di quel fiume fa bene alla circolazione. Non vorrei che da voi accorressero tutti i cittadini del mondo con problemi della circolazione (ecco perché stanno mettendo strisce blu dappertutto) scambiando queste acque, inquinate pure esse, in miracolose e terapeutiche. Devo dire, ad onor del vero, che il vostro sindaco, ha dimostrato d’avere gli attributi, esternando una grinta ferina e risoluta. Ha fatto presidiare il fiume dalle forze dell’ordine e poi lo ha ingabbiato tutto. Io però, avrei ingabbiato quei vandali barbari: tutti dentro…magari facendomi coadiuvare da qualche generale che non vuole vedere il mondo all’incontrario.-

- Io mi sarei rivolto alle autorità dello Stato facendo intervenire le varie istituzioni competenti.-

- Certo, anch’io avrei visto bene che il Comune o chi per esso si fosse rivolto a chi le cose problematiche le risolve in maniera autorevole, senza tanta cagnara. Ha visto come la nostra presidente, la Meloni, è intervenuta in quel paese dalle cose schifose ? La sciura, anzi come dicono a Roma, la sora Giorgia, è una leonessa che sa mostrare i denti…feroce con i feroci e buona con i buoni.-

- Quindi, lei dice…- non mi lascia finire.

 - Certamente…è la persona che ci voleva in tutto questo caos. In Italia si stava vivacchiando, molte parole e promesse e, nel frattempo, si toccava il fondo. Se governerà per cinque anni, vedremo come l’ aggiusterà questa nostra Italia.-

- Ma c’è pure quella lì dell’opposizione ! –

- Per l’amor del cielo…non ne parliamo…batte sempre i soliti chiodi fissi. Salario minimo e diritti:  non ci fosse altro…Parla tanto da sembrare la protagonista di quel, Profondo rosso,  film dell’orrore di Dario Argento. No… credo che la Giorgina non abbia niente da temere da una scappata da casa. Vedrà come ti rivolta l’Italia e, se la faremo crescere ancor di più, ci farà correre verso un futuro che sarà migliore per tutti.-

 - Spero in bene. Se abbiamo questa prospettiva potrò ritenermi fortunato d’esser giunto ad oggi per godermi un po’ di buona vita.-

- Tranquillo… ! Stia sereno, avremo tempi migliori, ché siamo nelle mani giuste. Adesso, carissimo, devo proprio lasciarla. Grazie per il caffè; vado a  controllare se il mio marì, maritino, ha preso le sue medicine. Salutiamoci non con un addio ma con l’augurio di un arrivederci, magari all’anno prossimo.-

 Ci abbracciamo e così come è apparsa improvvisamente, la mia sciura scompare allontanandosi svoltando l’angolo salutandoci, per l’ultima volta, con un cenno di mani alzate. Arrivederci.

Egidio Pertoso

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