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Rivelazione choc: “l’azienda della  diossina produceva concimi”

Rivelazione choc: “l’azienda della  diossina produceva concimi” Rivelazione choc: “l’azienda della  diossina produceva concimi” | © n.c.

MANDURIA - La diossina dell’Ilva, stoccata a Manduria sino al 2005, potrebbe essere finita nei concimi e quindi nella catena alimentare, umana e animale. A ventilare la temibile ipotesi, è stato il portavoce provinciale dei Verdi, il manduriano Gregorio Mariggiò, in un’intervista mandata ieri sul web da TvMed. La diossina di cui si parla è quella prodotta dagli elettrofiltri del camino E321 dell’acciaieria che, secondo una fonte confidenziale dell’ambientalista tarantino Alessandro Marescotti (finita poi nei verbali secretati della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti), sarebbe stata conferita per anni in un’azienda manduriana di cui non è stato reso noto il nome. Ad indicare la tipologia, oggi, è Mariggiò che si dice indignato per quanto accaduto e si chiede come sia stato possibile che ciò accadesse. «Eravamo a conoscenza di un’azienda che lavorava i concimi - ammette l’ex candidato alla presidenza della Regione Puglia per i Verdi -, ma non sappiamo come questa azienda abbia potuto effettuare tale lavorazione». Sempre secondo Mariggiò la ditta in questione «non produce più concimi».

Rivelazioni di una certa gravità, quelle del leader degli ambientalisti, che se accertate amplificherebbero esponenzialmente i possibili danni. Si pensi, ad esempio, alla diffusione che potrebbero aver avuto tonnellate e tonnellate di fertilizzanti contaminati con la diossina, commercializzate negli anni dall’azienda in questione. Proprio per questo lo stesso partito di Mariggiò si fa promotore di iniziative che possano accertare il danno e limitare gli effetti senza trascurare l’aspetto giudiziario. «Rilanceremo la petizione per un’indagine epidemiologica sul territorio e produrremo un esposto alla magistratura», promette Mariggiò.

La stessa cosa si è impegnata a fare l’amministrazione comunale di Manduria. Ieri la giunta riunita dal sindaco Roberto Massafra, ha discusso e deciso l’invio alla Procura della Repubblica di Taranto di una formale denuncia corredata con le notizie stampa relative al presunto traffico di diossina. Dello stesso problema è stato investito anche il consigliere regionale all’Ambiente,  Domenico Santorsola. A farsene carico è stato il consigliere regionale manduriano, Luigi Morgante autore ieri di un comunicato stampa in cui chiama in causa, appunto, l’esponente della giunta Emiliano che oltre alla delega all’Ambiente cura anche la gestione delle discariche e il ciclo dei rifiuti. «Una notizia che, se confermata – si legge nella nota di Morgante -, sarebbe di una gravità inaudita e implicherebbe una serie di gravi responsabilità che andrebbero accertate e severamente punite, dato il già critico contesto ambientale e le ulteriori, allarmanti conseguenze per la salute dei cittadini. Per questo – aggiunge Morgante - auspico un pronto e necessario interessamento e intervento presso le autorità interessate e il Governo nazionale anche dell’assessore regionale all’Ambiente, nell’interesse di una comunità sempre più allarmata da una vicenda così sconcertante».

Nazareno Dinoi

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7 commenti

  • gregorio mariggiò
    lun 3 ottobre 2016 01:21 rispondi a gregorio mariggiò

    Visto alcune interpretazioni giornalistiche che non rispondono al vero, il sottoscritto Gregorio Mariggio' precisa che non ha fatto alcuna rivelazione shock, ma di aver riportato quanto appreso in un convegno ad Avetrana. Non ha mai citato ne' nome ne' luogo in cui sarebbero stati consegnati i sacchi di cenere da lavorazione proveniente dall'Ilva e presumibilmente trasportati a Manduria. Alla domanda di una giornalista che chiedeva se conoscesse un'azienda di concimi, il sottoscritto ha risposto che "eravamo a conoscenza di un'azienda che lavorava concimi, ma non conosciamo il ciclo di produzione". Il sottoscritto precisa ancora e sottolinea che della vicenda nulla sapeva prima delle rivelazioni di Marescotti e nulla di pi sa di quanto Marescotti abbia rivelato. I verdi si stanno gi attivando a sollecitare gli organi competenti a far luce sulla vicenda, come anticipato nel comunicato stampa. Gregorio Mariggio'

  • roberto
    sab 1 ottobre 2016 04:49 rispondi a roberto

    In questi giorni la notizia che occupa con priorit la prima pagina del nostro giornale quella relativa al presunto stoccaggio delle polveri inquinate con diossina provenienti dal famigerato camino, sito nello stabilimento siderurgico di Taranto, denominato E321 assai noto per essere causa di emissioni nocive per la salute di esseri viventi. Questa nuova ha suscitato e suscita inquietudine presso la cittadinanza di Manduria ed anche nelle popolazioni limitrofe in quanto si consci del danno che ne potuto e pu ancora provocare l'esposizione ed eventuale assunzione in svariate forme di tale sostanza. Gi si cominciano a fare congetture dove sarebbero state depositate ed utilizzate tali polveri durante gli anni trascorsi, polveri che a mio parere possono essere state impiegate dai vari opifici siti nel territorio per molteplici utilizzi come coadiuvante di materie prime nelle pi svariate forme d' impiego. Se tutto ci che si legge in

  • roberto
    sab 1 ottobre 2016 04:49 rispondi a roberto

    questi giorni corrispondesse al vero, bisognerebbe costruire un neologismo che racchiuda in un unica parola lo stato d'animo, tutto lo sdegno, la rabbia, il disprezzo e chi pi ne ha ne metta, verso gli uomini che fin'ora hanno rappresentato le istituzioni preposte alla salvaguardia ed alla salute dei cittadini a tutti i livelli ed in modo particolare verso chi nei vari anni ha retto la cosa pubblica territoriale. Da molti anni le nostre strutture sanitarie e di governo sono attenzionate da pi centri specializzati nella cura dei tumori, per un crescente ed anomalo aumento di tali patologie provenienti dal nostro territorio, pur non essendoci in questo industrializzazione che potesse far presupporre e giustificare un cos marcata crescita. Ad una tale preoccupante raccomandazione ritengo doveroso che si sarebbero dovute prendere urgenti e serie iniziative attivandosi presso le varie universit ed utilizzare tutti gli strumenti che la

  • roberto
    sab 1 ottobre 2016 04:49 rispondi a roberto

    tecnologia ci offre onde venire gi allora a conoscenza quali potessero essere le cause di tali patologie, da dove potessero provenire e chi ne fosse il responsabile , per trovarne i rimedi idonei ad escludere tali cause e sanzionare i colpevoli. Nello scorrere degli articoli si viene a sapere che da molto tempo alcuni organi istituzionali erano stati messi a conoscenza di strani movimenti inerenti lo smaltimento delle polveri tossiche ed oltre la secretazione di tale informativa con pari passo si sarebbero dovuti assumere celermente atti conseguenziali. Non meno estraneo lo stabilimento siderurgico il quale responsabile fino allo smaltimento completo dei suoi rifiuti tossici e dovrebbe seguirli nel loro cammino per sapere dove questi vengono portati e se regolarmente smaltiti . Sono certo che gli organi preposti a fare luce e chiarezza su questa vicenda, dopo lo scoperchiamento della pentola sempre che questi accadimenti sian

  • roberto
    sab 1 ottobre 2016 04:49 rispondi a roberto

    o reali, si adopereranno per tale obiettivo e mi auguro che alcuni strani personaggi non cavalchino l'onda dell'emotivit collettiva per scopi estranei agli interessi della comunit.

  • Carlo.
    sab 1 ottobre 2016 12:13 rispondi a Carlo.

    ---------- Non succeder niente, come sempre. ----- E Manduria vantava, anzi vanta, sulla carta, rinomate associazioni ambientaliste, che tante volte ho detto che servono pi da volano per il lancio di qualche politico d'alto bordo. ---------- Non voglio dare colpe a nessuno, ma quando si resta seduti in comode poltrone, senza mai uscire, non si sa e non si vede niente. ------ Bene, scommetto che tra un mesetto si parler d'altro, come successo con altre cose.

  • saro
    sab 1 ottobre 2016 11:38 rispondi a saro

    sono anni che si denuncia la puzza che opprime tutta la citt di manduria e quando arriva L'ARPA che fa? tutto ok la puzza arriva dal depuratore. Questo sarebbe l'ente che ci protegge dagli inquinamenti? I manduriani sbagliano sempre ogni volta che si deve far rispettare invece di prendere i picconi e andare sul comune fa il contrario se ne va al mare

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