Dopo il servizio della collega Marzia Baldari trasmesso ieri da Antenna Sud, il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, ha finalmente fatto pulire il giorno stesso il sagrato della chiesa di San Michele Arcangelo di Manduria pieno zeppo di rifiuti di ogni tipo: carcasse di piccioni, escrementi dei volatili, mozziconi di sigarette, plastica e sterpaglia. Uno spettacolo indecente ripreso dalla telecamera della giornalista e mostrato a caldo al primo cittadino a margine della presentazione ufficiale dell’App di Confcommerio “Go Around Manduria” strumento digitale che segnala attività commerciali ma anche siti di interesse locali, proprio come la Chiesa di Sant’Angelo.
A quelle immagini riluttanti Pecoraro ha risposto indispettito, alla collega che le mostrava, rimbalzando la responsabilità a don Domenico, parroco di quella chiesa: «La colpa non è mia, è lui che deve occuparsi della pulizia perché la proprietà è privata», ha detto il sindaco ai microfoni di Antenna Sud, invitando causticamente Baldari «a studiare bene i ruoli del comune».
Alla spiacevole battuta di Pecoraro, la giornalista ha risposto nel suo servizio mandato poi in onda ricordando che «per il decoro urbano è compito di una amministrazione sollecitare i cittadini inadempienti attraverso lo strumento dell’ordinanza».
E in effetti dopo qualche ora il sagrato è tornato ad essere pulito. Evidentemente il sindaco avrà lui studiato bene la materia.
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5 commenti
giorgio sardelli
gio 27 giugno 15:29 rispondi a giorgio sardellie stato denunciato piu volte della sporcizia che si era creata sotto quei ferri e cogliendo l'occasione carissimo dott. pecoraro si faccia avere un certificato che la impalcatura di ferro che giace attorno la chiesa di sant'angelo è ancora idonea e sicura dopo sei anni che è stata messaè compito suo preservare la sicurezza dei luoghi e delle persone nella città che lei governa alla pari di come preserva soste a pagamento e tributi vari
f petri
ven 28 giugno 13:19 rispondi a f petriC'era una volta un direttore ( o meglio si credeva tale) di un giornale on line locale che essendo schierato e partigiano, soffriva la condizione dei suoi accoliti trombati all opposizione e doveva a tutti i costi dimostrate che gli attuali amministratori erano meno capaci. Questa acrimonia faceva commettere scorrettezze al direttore che pubblicava solo quello che a lui piaceva con una censura tipica dei paesi in cui la stampa non è libera....
Antonio Ruggero
gio 27 giugno 11:59 rispondi a Antonio RuggeroIl Vescovo che parte ha in questa questione? Adesso gestirà con "gioia" il milione di euro promessi dall'On. Iaia......
Egidio Pertoso
gio 27 giugno 07:36 rispondi a Egidio PertosoUe' ... - non l' Unione Europea che sta dando tanti mal di testa alla nostra premier - ora salta fuori che questa benedetta, irriconoscibile, chiesa e' proprieta' privata ? E di chi ? E comunque, quando degli immobili sono in evidente stato d'abbandono e causano minacce all' incolumita' pubblica, possono essere acquisiti dagli enti comunali. Lo si e' fatto con le tombe dei messapi le cui anime ora vagano senza fissa dimora.
Gregorio
gio 27 giugno 07:32 rispondi a GregorioPecora" non ci stupisce le tue figure e arroganza