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Sospeso il chirurgo che aveva operato a met�
Sospeso il chirurgo che aveva operato a metà | © n.c.MANDURIA - La direzione medica dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria, su mandato della direzione generale della Asl di Taranto, ha sospeso cautelativamente il chirurgo Giancarlo Donnola protagonista, venerdì scorso, di un intervento operatorio lasciato a metà sulla paziente anestetizzata a cui aveva già effettuato il taglio chirurgico. La decisione è scaturita dopo l’audizione del chirurgo interessato da parte della commissione speciale istituita dalla Asl e composta dai direttori medici Gianfranco Malagnino e Maria Leone e dal medico legale, Marcello Chironi. Sotto indagine non è solo il professionista sospeso, ma tutti i suoi colleghi in servizio quel giorno, compreso l’anestesista e i rispettivi primari dei due reparti coinvolti di chirurgia e anestesia. Anche loro, sabato scorso, sono stati sentiti dagli inviati del direttore generale Asl, Angelo Domenico Colasanto che ha informato l’assessorato regionale alla Salute. Questa la ricostruzione dei fatti. Il chirurgo che doveva effettuare un intervento di vene varicose su una paziente obesa di 64 anni, ha dato il via all’anestesia e al successivo taglio del bisturi senza attendere l’arrivo del secondo operatore il quale era stato trattenuto altrove per delle incombenze diverse. Spazientito, poi, il dottore Donnola avrebbe deciso autonomamente di abbandonare la sala operatoria dopo aver ricucito la ferita appena incisa sulla coscia della paziente che ha rispedito in corsia. Secondo quanto hanno dichiarato i suoi superiori nell’audizione con i commissari di Taranto, inoltre, il chirurgo vascolare che in precedenza aveva portato a termine altre due operazioni simili, ha iniziato il terzo intervento senza la necessaria autorizzazione del suo più alto in grado che ha scoperto tutto a cose già concluse. La dottoressa che quel giorno era presente in reparto, così almeno racconta una fonte ospedaliera, si era detta disponibile a dare un aiuto al collega ma quando si è recata nel blocco operatorio ha scoperto che era vuoto. L’assessore regionale alla Salute, Tommaso Fiore, è furioso: «Per come mi è stato raccontato - dice - è un fatto davvero clamoroso sulle cui responsabilità ho preteso la massima fermezza». L’esponente della giunta Vendola chiede «personalmente scusa» alla vittima dell’incidente. «Mi dicono che la signora abbia accettato di tornare in quell’ospedale per farsi completare l’intervento interrotto in quella maniera e questa sua fiducia, nonostante tutto, mi fa molto piacere. Ciò non toglie che chi ha sbagliato debba pagare». Ora sarà la direzione generale, una volta acquisite le memorie di tutti i dipendenti, coinvolti sia direttamente sia indirettamente, a decidere quale misura adottare nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile. Nel frattempo il dottore Donnola resterà a casa.
Nazareno Dinoi
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1 commento
T.D.
mar 9 novembre 2010 04:51 rispondi a T.D.L'impulsivita' crea sempre danni! Mentre l'umilta' e la virtu' dei FORTI: