
“Sutta lu Sule” è un salto nel tempo, un racconto musicale che riporta indietro gli anni e restituisce il sapore genuino di un Salento ormai lontano, fatto di vicoli vivi, di sguardi complici, di mani che si sfiorano e di baci rubati all’ombra di un portone. È un omaggio a quella giovinezza semplice e spontanea, vissuta tra le strade di paese, sotto l’occhio attento delle madri che, silenziose ma vigili, scrutavano da dietro i vetri delle finestre, pronte a proteggere e a sorvegliare le proprie figlie.
La canzone, scritta, musicata e cantata dal poliedrico performer maruggese, Emanuele Depace, racconta un tempo fatto di piccoli gesti e grandi emozioni, quando i luoghi erano testimoni di storie vere e i canti popolari riempivano l’aria con il loro calore. “Sutta lu Sule” è anche una riflessione malinconica su ciò che è andato perduto: quei suoni, quei respiri, quelle presenze quotidiane che oggi hanno lasciato spazio al silenzio e al vuoto.
Con la sua scrittura evocativa e la forza della tradizione musicale salentina, Depace ci consegna un brano che è insieme memoria, poesia e invito a non dimenticare le radici, le emozioni semplici e i luoghi dell’anima che hanno costruito l’identità di un popolo. Ascolta il brano qui sotto.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.