Ecco una rarissima immagine (da una cartolina in vendita su Ebay) che testimonia l’importanza che ha sempre avuto il vino per l’economia locale, fonte di ricchezza per le imprese del Nord Italia, e spiega in maniera plastica le origini del nome “Primitivo di Manduria”.
Nella foto che risale al 1943, è ritratto lo stabilimento vinicolo della ditta “Pozzi & Figli” di Novara attualmente in attività nella sua regione con fatturato chiuso nel 2022 di 190mila euro, ma non piu edistente a Manduria. La via è Dalmazia (angolo via dell’ospedale Marianna Giannuzzi) che costeggia la ferrovia. Sul binario dedicato, vale a dire ad uso esclusivo delle “Pozzi Vini”, sono fermi dei vagoni merci, anche questi di proprietà della ditta novarese, destinati al trasporto delle botti di vino Primitivo diretto negli stabilimenti piemontesi dove veniva utilizzato per l’arricchimento di altri vini di altre regioni perdendo così la sua identità. (Destino in parte ancora attuale).
In questo percorso e in questa foto è contenuto l'origine del suffisso “di Manduria” dato al Primitivo (così come mi fu spiegato tempo fa dal compianto Giovanni Soloperto, tra i primi mediatori e produttori manduriani di Primitivo). I vini esportati allora, provenivano dai palmenti e dai vigneti non solo manduriani ma di tutti i comuni dove si produceva lo stesso vitigno, Sava soprattutto, ma anche Lizzano, Maruggio, Avetrana, Torricella, Oria e così via. Quando i vagoni (o i camion) arrivavano a destinazione, quel Primitivo diventava “di Manduria” (è arrivato il Primitivo di/da Manduria), sia per il suo luogo di partenza (la stazione ferroviaria di Manduria appunto), sia per il bollino del “dazio” (tariffa doganale dell’epoca che aveva sede a Manduria), con la scritta “Manduria” che contrassegnava tutte le botti e le cisterne in viaggio. Da allora tutti quei vini prodotti nel circondario dallo stesso vitigno furono identificati come "Primitivo di Manduria".
La città messapica si appopriò così di una preziosa identità che ora, ironia della malasorte (e per scarsa lungimiranza della politica e degli addetti al lavori), è diventata patrimonio di tanti. Oggi infatti il vino Primitivo si produce in tutta la Puglia ed anche in Sardegna, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Campania, Molise e s'imbottiglia i tutta Italia.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
Capro Spiatorio
dom 29 dicembre 2024 11:08 rispondi a Capro SpiatorioSe tutti torniamo alle radici e finiamo di fare cacate alla fine stiamo tutti meglio. Oggi tutti vogliono cose inutili e non hanno capito NIENTE.
Gregorio
dom 29 dicembre 2024 10:22 rispondi a GregorioIn base alla foto, la parte sinistra con le sette finestre che, perlustrando Google maps corrisponde al locale “abbandonato” su Via Dalmazia angolo Via Mandonion ( strada che dalla ferrovia🛤️ porta all’ ospedale) . 🏥