Una brutta storia di cacciatori e residenti di una contrada manduriana è ora oggetto di indagini dei carabinieri di Manduria che sono alla ricerca dei quattro o cinque "Rambo" protagonisti di un eccesso di spari a ripetizione esplosi per spaventare una coppia che faceva pic-nic nel cortile della propria casa di campagna. Il luogo interessato che si trova in territorio comunale di Manduria vicino al confine con quello di Maruggio, comprende un agglomerato di villette per la villeggiatura occupate anche d’inverno da famiglie, soprattutto tedesche. Le vittime dei cacciatori sono state due coniugi cinquantenni manduriani che si accingevano a consumare uno spuntino all’aperto quando sono stati disturbati dallo scoppio dei fucili esplosi a poche decine di metri da loro.
Secondo il loro racconto, all’invito ad allontanarsi, il gruppo armato avrebbe esploso colpi di fucile in direzione della coppia che sarebbe stata costretta a rifugiarsi dietro ad un muretto. Sempre secondo la denuncia presentata ai carabinieri, i cacciatori avrebbero cominciato a minacciare e a insultare i coniugi che, intimoriti, hanno chiamato i carabinieri. Il tiro al bersaglio sarebbe continuato per diversi minuti con i pallini che cadevano "a pioggia" sui cespugli intorno alla coppia che si è rifugiata nel proprio furgone inseguita dagli spari e dagli insulti divertiti dei cacciatori. Alla vista dei carabinieri gli uomini armati si sarebbero allontanati continuando però ad esplodere colpi sempre nella stessa direzione facendo perdere le proprie tracce. Una ricca documentazione fotografica documenta la presenza sul terreno di diverse centinaia di cartucce tutte concentrate nella postazione dei quattro i cinque "Rambo".
A quanto pare l’episodio descritto non sarebbe stato l’unico. Quella zona in particolare, nonostante sia abitata da diversi nuclei famigliari anche con bambini, sia diventata presidio esclusivo di cacciatori senza scrupoli. Inutili tutti i tentativi dei residenti di rendere la zona interdetta alla caccia per va di complesse normative che solo le amministrazioni comunali potrebbero risolvere chiedendo alla Regione Puglia una nuova perimetrazione delle zone di rispetto con divieto di caccia.
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