E’ stato dimesso ieri dall’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dopo 40 giorni di ricovero, il pescatore d’apnea maruggese, Luigi Malagnino, travolto da un motoscafo durante una battuta di pesca nella acqua di Campomarino di Maruggio. Visibilmente dimagrito, seduto su una sedia a rotelle ma con il solito sorriso, il pescatore dei record (vero professionista della specialità apnea, è suo il record della ricciola di 40 chili catturata con la stessa tecnica), ha pubblicato su Facebook una sua foto tra i due suoi figli piccoli. «Dopo 40 giorni di ospedale, se pur temporaneamente per i prossimi interventi – si legge nel post -, mi rimetto sotto carica godendomi la mia famiglia».
Il maruggese è stato sottoposto a diversi interventi per a ricostruzione delle terribili ferite provocate dalle eliche del motore dello scafo che gli è passato sopra, tornando fortunatamente indietro per soccorrerlo. Da quello che scrive, però, non tutto è tornato nella normalità per cui dovrà nuovamente affidarsi alle mani degli specialisti.
Il 29 ottobre scorso Malagnino si era tuffato in mare con la sua muta e la sua attrezzatura da pesca e di sicurezza, boa e bandierine comprese, per una delle tante battute di pesca senza respiratore. Quando si trovava in linea di galleggiamento con lo sguardo rivolto al fondale in cerca della preda, un motoscafo condotto da un medico di Avetrana lo travolse passandosi copra con le eliche che gli procurarono ferite profonde alle gambe al dorso e alla testa. «Non l’ho sentito arrivare, ho solo avvertito un forte dolore su tutta la parte posteriore del corpo e ricordo di essermi sforzato a non svenire altrimenti non starei qui», racconto Malagnino il giorno dopo l’incidente a La Voce di Manduria.
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