Il 118 di Manduria e Sava e di tutto il versante orientale della provincia di Taranto dove lavorava è in lutto per la morte improvvisa dell’autista soccorritore manduriano, Massimo Calò. Aveva 50 anni.
Questa notte, colto da malore, a soccorrerlo sono stati i suoi stessi colleghi che hanno fatto di tutto per salvarlo. Un infarto cardiaco, di quelli per i quali nessun intervento tempestivo né farmaci possono servire, non gli ha lasciato scampo. Quando sono arrivati i sanitari della postazione manduriana, il loro collega era già in arreso cardiaco e a niente sono valse le manovre rianimatorie durate quasi un’ora per farlo ripartire.
Ieri mattina Calò aveva fatto il turno nella stessa postazione manduriana da dove è partita l’ambulanza per soccorrerlo. Chi ha fatto quel turno con lui parla di una giornata particolarmente faticosa con diverse salite e discese di corsa per le scale di un abitazione al terzo piano per prestare soccorso e portare materiale sanitario necessario per un paziente che a differenza dello sfortunato Calò ce l’ha fatta.
Lascia la moglie e due figli e un enorme sconforto e dolore tra i suoi colleghi delle postazioni affianco ai quali ha lavorato alle dipendenza prima delle associazioni di volontariato e da un anno, finalmente, nell’azienda pubblica Sanitaservice.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
Matino salvatore
lun 29 aprile 23:16 rispondi a Matino salvatoreRiposa in pace amico mio adesso sarai affianco a tuo fratello Antonello e ne farete di belle😭😭😭😭
R&R
lun 29 aprile 11:13 rispondi a R&RMi dispiace tanto per il soccorritore...ma sta storia della fatica non mi scende ...ca ci era cussi erumu buta a muriri quasi tutti...mestieri veramente pesanti e stressanti...ripeto ,mi dispiace per il soccorritore...