«Non è stata una bravata ma una violazione grave». Così in un’intervista pubblicata sul Gambero Rosso la presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, Novella Pastorelli, mette i giusti termini sul caso delle 73 bottiglie di vino senza bollino di Stato e con la retroetichetta contraffatta che l’amministrazione comunale manduriana ha donato al campione del mondo di tennis, Jannik Sinner. Bottiglie messe a disposizione dallo stesso assessore all’agricoltura Isidoro Mauro Baldari, titolare di una vineria.
La puntualizzazione della numero uno dell’ente di tutela, racconta una storia diversa da quella descritta dal direttore della cantina Produttori Vini Manduria, Vittorio Moscogiuri che in un precedente intervento apparso sulla stessa rivista di settore ha cercato di far passare tutto in cavalleria o, è proprio il caso di dire, “a tarallucci e vino”. «La questione, che a noi appare come una bravata – sono state le parole del direttore Moscogiuri -, potrebbe chiudersi una volta per tutte e da parte nostra non c'è alcuna intenzione di procedere per danno d'immagine, dal momento che anche il cliente ha ammesso l'errore».
Non la pensa così la presidente Pastorelli. «Il termine "bravata" – ha dichiarato al Gambero Rosso -, non è un termine appropriato per descrivere la fattispecie. Anzi, lo trovo abbastanza fuori luogo perché sminuisce il lavoro degli operatori del Consorzio così come quello dell'Icqrf e dei Carabinieri, soprattutto se proveniente da chi ha diffidato legalmente lo stesso autore del fatto». Nel caso specifico, la Cantina Produttori di Manduria appunto.
«Le bottiglie prive della fascetta di Stato – spiega ancora l’avvocatessa Pastorelli -, non possono essere considerate Primitivo di Manduria Doc, anche se sono un regalo. Personalizzare un'etichetta con diciture irregolari costituisce una violazione che, come Consorzio di Tutela, abbiamo segnalato all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf)».
Nel precedente articolo apparso l’altro ieri sulla rivista romana, il giornalista Gianluca Atzeni (autore dell’intervista di ieri a Pastorelli), faceva intendere che la bravata fosse stata risolta. «Non è possibile applicare la fascetta dopo che le bottiglie sono uscite dall'azienda», spiega ancora la presidente Pastorelli. Che nell’intervista prosegue. «L'applicazione della fascetta è preventiva e deve avvenire prima che le bottiglie escano dalla catena di imbottigliamento, come stabilito dalla normativa vigente. La fascetta è obbligatoria per i vini Primitivo di Manduria Doc e rappresenta un requisito fondamentale per garantirne l'autenticità e la tracciabilità».
Novella Pastorelli fa chiarezza infine su quello che, sempre attraverso l’articolo del Gambero Rosso, era stata fatta passare come un’inchiesta conclusa senza sequestro delle bottiglie inviate in Trentino. «Gli accertamenti in Trentino-Alto Adige sono in corso e l'inchiesta è ancora in fase di svolgimento per chiarire la situazione». Fa sapere la presidente che segue costantemente la vicenda e tiene aperti i contatti con gli ispettori dell’antifrode.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
8 commenti
Vincenzo
oggi, gio 23 gennaio 16:31 rispondi a VincenzoAlla Dott.ssa Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, rivolgo l'invito a perseguire l'azione avviata, per gli interessi del Consorzio che presiede. Dalla contraddittorietà delle dichiarazioni rese in momenti diversi, poco dignitose e irrispettose nei riguardi del Consorzio, trarrà forza, affinché le autorità interessate facciano chiarezza su quanto accaduto che, non senza superficialità, si configura in commissione di reati.
Dino Conta
oggi, gio 23 gennaio 12:14 rispondi a Dino ContaPensate alle cose serie che di problemi veri ne abbiamo a quintali.
Cittadino Repubblicano
oggi, gio 23 gennaio 12:09 rispondi a Cittadino RepubblicanoMa che ci vuole a dire che è stato fatto un errore da parte dell'amministrazione? Se ci fosse un poco di dignità e meno arroganza lo si farebbe e contemporaneamente il sindaco, che non può estromettere dalla Giunta Isidoro Baldari per intuibili ragioni ( cadrebbe), dovrebbe affidare all'esponente di Uggiano un'altra delega, togliendogli quella che attualmente gestisce.
Carla
oggi, gio 23 gennaio 10:17 rispondi a CarlaChe bellomo,a Manduria se sei nella casta di Pecoraro è bravata ma se sei fuori è reato. Che schifo anche questo è manduria .Il mio vedere
Antonio Ruggero
oggi, gio 23 gennaio 09:31 rispondi a Antonio RuggeroGlielo dica all'Avv. De Sario, che si permette di fare ironia spicciola sulla vicenda. È un pessimo sostenitore e fiancheggiatori di questa assurda amministrazione.
Cosimo
oggi, gio 23 gennaio 14:18 rispondi a CosimoPerché desario avvocato è? Oiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Gregorio
oggi, gio 23 gennaio 09:01 rispondi a GregorioCerto che la BRAVATA o SBRUFFONATA o addirittura SPAVALDERIA o chicchessia solo a Manduria si CONFONDE con : REATO o TRASGRESSIONE ! Speriamo che le INDAGINI 🕵️🔍proseguano in modo che il/i colpevole/i venga/no PUNITO/I 🚓. Questo tipo di MISFATTO è grave. DA DIMISSIONI. Personaggi pubblici con un certo spessore non possono COMMETTERE questo tipo di SCELLERATEZZA. Perciò…tutti a casa, 🚒🚑🚑🚑per il bene di tutti noi. Grazie per la cortese attenzione buongiorno a tutti! ⛈️⛈️
Mario
oggi, gio 23 gennaio 10:20 rispondi a MarioSig Gregorio sono stati selezionati da Pecoraro(professionisti)