Da lunedì prossimo la strada che collega Manduria con Maruggio sarà tagliata in due da uno scavo profondo cinque metri e largo una decina. Si tratta dell’opera di mitigazione del rischio idraulico che preserverà dagli effetti meteo estremi tutta la parte a valle del territorio, l’area urbana di Maruggio e il competente litorale di Campomarino. Per circa un mese il traffico veicolare della frequentatissima arteria che collega la città messapica e i comuni del brindisino alla costa sarà, sarà deviato su una bretella provvisoria che attraverso i campi bypasserà l'enorme scavo. Questo sino a quando non saranno conclusi i lavori di costruzione di un ponte che sovrasterà il canale di scorrimento delle acque piovane. L’impresa costruttrice che ha tracciato il percorso alternativo, sta predisponendo la segnaletica che avvertirà gli automobilisti dell’interruzione. Il tratto interessato che si trova in discesa per chi percorre la strada in direzione mare, diventa particolarmente pericoloso per chi lo sopraggiunge a velocità sostenuta. Per questo ieri il sindaco maruggese, Alfredo Longo, ha pubblicato sui social un video che lo vede sul posto del cantiere ad annunciare l’interruzione di lunedì prossimo e a raccomandare massima prudenza.
Un disagio necessario per un’opera che si attendeva da tempo e che oltre a proteggere il territorio eliminerà i vincoli idrogeologici che frenano o condizionano lo sviluppo urbano del ricco litorale dove ha sede l’unico porticciolo turistico tra Taranto e Porto Cesareo. L’infrastruttura idraulica finanziata con 3,2 milioni di euro provenienti dai fondi Por Puglia, ha avuto il via libera con il progetto definitivo approvato con atto di giunta comunale del 2021. Nei mesi successivi si è proceduto agli espropri d’urgenza dei terreni percorsi dal grande canale che convoglierà le acque di gran parte del bacino idrografico posto immediatamente a monte della città di Maruggio e dunque la maggior parte delle acque provenienti da nord e destinate al cosiddetto «Canale Cupo», determinando quindi una significativa riduzione delle aree allagabili nel centro abitato e lungo la costa.
Nella relazione idrogeologica-idraulica del progetto definitivo dell’opera, gli specialisti dello studio di ingegneria De Venuto & Associati, tracciano così il rischio idraulico del territorio interessato. «Allo stato attuale – si legge -, il centro abitato di Maruggio, comune di circa 5000 abitanti, vede circa il 60% della sua estensione esposta al rischio di allagamento già per un tempo di ritorno pari a 30 anni (Alta Pericolosità). L’esposizione è diretta – prosegue lo studio -, perché non esistono opere di difesa idraulica e tutta la portata affluente va ad allagare il centro abitato, ed è massima perché è concreto il rischio di perdita di vite umane».
Fortunatamente, seppure con frequenti episodi di allagamento strade e cantine, le precipitazioni piovose soprattutto estive non hanno mai provocato vittime ma soltanto danni. La zona più colpita è sempre stata quella del centro urbano di Campomarino con strade che si trasformano in fiumi, auto sommerse e abitazioni al primo piano allagate.
Nazareno Dinoi
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