Clima tutt’altro che collaborativo tra amministrazione comunale e la nuova società dell’Ug Manduria che l’imprenditore manduriano Fabio Di Maggio ha rilevato dal savese Giuseppe Vinci. Il neo presidente che deve già fare i conti con le scoperture con il fisco e con i creditori ereditati dal vecchio gruppo societario (si parlerebbe di cifre superiori ai 200mila euro), sta trovando ora la strada sbarrata dall’indisponibilità dello stadio Dimitri che il comune non vuole concedergli così come ha invece fatto, forse con troppa facilità, alla precedente dirigenza.
La nuova linea seguita dall’amministrazione Pecoraro è quella di aprire un bando pubblico per decidere a chi affidare la struttura ai fini di un ritrovato «bilanciamento tra interesse pubblico e privato», che sinora era stato ignorato lasciando le chiavi del Dimitri a Vinci in cambio di una risibile retta di 400 euro, tra l’altro non sempre onorata .
Di Maggio, che tenta inutilmente di parlare con Pecoraro e con l’assessora Rossetti i quali ignorerebbero le sue telefonate, è costretto così ad interloquire attraverso lettera. Nella quale spiega il problema: «Abbiamo necessità di una risposta tempestiva poiché la disponibilità della struttura sportiva all’U.G. Manduria Sport è condizione necessaria all’iscrizione alla FIGC per la disputa del campionato d’eccellenza anno 2024/2025», spiega il presidente.
La richiesta di Di Maggio è questa: riconoscere alla sua società lo stesso privilegio accordato a Vinci (400 euro al mese, 800 dei quali che risultavano scoperti sono stati pagati con gli interessi da Di Maggio), sino alla corretta assegnazione del Dimitri a chi si aggiudicherà il bando. Ma le due posizioni al momento sembrano essere distanti.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.