Lunedì, 31 Marzo 2025

Giudiziaria

Si apre il maxi processo

Case occupate di via Padre Pio, a processo 92 manduriani

Le case occupate di via Padre Pio Le case occupate di via Padre Pio

Si è aperto l’altro ieri davanti al giudice di pace Guido Pesce, il maxi processo che vede alla sbarra 92 manduriani residenti negli alloggi a schiera del complesso residenziale Padre Pio che devono rispondere di occupazione abusiva in concorso. «Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso – si legge nel decreto di citazione in giudizio firmato dal pubblico ministero Enrico Bruschi -, occupavano gli immobili posti in Manduria, alla via Padre Pio di Pietrelcina senza alcun titolo legittimante». 

A rivendicare dopo tanti anni il possesso dei 74 mini appartamenti è stato il curatore fallimentare della società proprietaria dei beni che ieri in rappresentanza dei creditori dell’impresa aveva tentato di presentare la domanda di costituzione parte civile respinta dal giudice su richiesta degli avvocati degli imputati che hanno chiesto di attendere la regolare notifica degli altri cinque occupanti assenti per il cavillo normativo.

I 92 manduriani finiti sotto processo hanno ricevuto il decreto di citazione in giudizio firmato dal pubblico ministero Enrico Bruschi. «Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso – si legge nell’atto di contestazione -, occupavano gli immobili posti in Manduria, alla via Padre Pio di Pietrelcina senza alcun titolo legittimante». Tutti gli imputati, ad eccezione di un paio di famiglie che avevano già firmato il contratto preliminare di acquisto con l’impresa costrittrice poi fallita, pagando anche alcune rate del mutuo, nel corso degli anni si sono impossessati degli appartamenti non avendo altre possibilità abitative. 

Dopo la bancarotta gli alloggi che si sviluppano su due piani, zona giorno e zona notte, erano stati abbandonati poco dopo il loro parziale completamento. A finirli, rendendoli abitabili anche con notevoli investimenti (alcuni fabbricati abbandonati erano stati depredati di tutto), sono stati poi gli occupanti che di volta in volta prendevano possesso delle unità libere. 

In quelle case, servite da energia elettrica e acqua, si sono formate famiglie, sono nati bambini che sono ora adulti e a loro volta occupanti abusivi della casa lasciata dai genitori. In quei 74 alloggi hanno la regolare residenza circa 150 persone, molti bambini, giovani coppie, famiglie con anziani, disabili e gente affetta da gravi malattie. Chi ha potuto ha lasciato le abitazioni del complesso «Padre Pio» permettendo ad altri di appropriarsene con lo stesso sistema. Una convivenza non facile in un ambiente a forte rischio di ghettizzazione, in un posto lontano dal centro urbano senza attività commerciali, negozi o centri di aggregazione per i giovani. Un prezioso bene da difendere, comunque, per chi non ha altro e che ora deve difendersi in tribunale. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Fabio Fistetto, Luigi Stano, Cosimo Micera, Vito Vitelli, Davide Parlatano, Gaetano Di Marco, Antonella De Marco e Francesco Di Lauro. 

La parola agli avvocati della società fallita

A rettifica di quanto riportato nella parte in cui si attribuisce l'avvio del processo al curatore fallimentare, si riporta la posizione degli avvocati della società fallita che lascia spiragli di soluzione per gli occupanti. «E' nostro dovere segnalare che non è stato affatto attività della curatela fallimentare, bensì dell'ex amministratore. Nella querela è segnalato che la curatela è rimasta inerte, non solo non accertando i fatti che hanno portato al fallimento ma anche non curando l'interesse dei creditori. Siamo anzi disponibili a far regolarizzare la posizione degli occupanti così risolvendo un'annosa questione che riguarda tutta la comunità. Studio Legale BC&P».

 

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3 commenti

  • Manduriano
    sab 29 marzo 12:56 rispondi a Manduriano

    Fa ridere come questa gente senza dignità, vive fregando il prossimo o occupando case ,perché a loro parere ,hanno anche loro diritti ( ma mai doveri ),saremo sempre classificati del sud,grazie a queste persone,che hanno tutte le voglie,tranne quella di vivere nella legalità,anzi si vantano di questo,eppure basta poco,un posto di lavoro,come fa tutta la gente del mondo,e se non c'è a Manduria, andatelo a cercare altrove.

  • Gregory
    sab 29 marzo 08:54 rispondi a Gregory

    A mio vedere ,Pagliacciata, gli danno la residenza ,allaccio di energia. Poi x costruzioni con concessione edilizia ti chiedono i dati catastali?? Questa è l'italia. Chiedo pagano la tariffa??Grazie

  • Studio Legale BC&P
    sab 29 marzo 08:41 rispondi a Studio Legale BC&P

    Come avvocato della società fallita, purtroppo, leggo una serie di imprecisioni ed è mio dovere segnalare che non è stato affatto attività della curatela fallimentare bensì dell'e amministratore. Anzi nella querela è segnalato che la curatela è rimasta inerte così non solo non accertando i fatti che hanno portato al fallimento ma anche non curando l'interesse dei creditori, Pertanto, tanto io che l'Avv Alessandro Passaro auspichiamo che l'articolo sia rettificato. Siamo anzi disponibili a far regolarizzare la posizione degli occupanti così risolvendo una annosa questione che riguarda tutta la vostra comunità

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