Giovedì, 26 Dicembre 2024

Giudiziaria

E' l'imputato minore che rispondeva di favoreggiamento

Delitto del cavalcavia, il gestore del Bunker patteggia la pena

Il pub Bunker Il pub Bunker

Prima condanna per patteggiamento tra gli imputati coinvolti nel delitto del giovane leccese di etnia rom, Natale Naser Bahtijari, di 21 anni, ucciso nella notte tra il 22 e il 23 febbraio scorso e gettato nella scarpata di un ponte della Bradanico Salentina a Manduria.

Il maruggese Cosimo Molendini, gestore del pub “Bunker” nel centro storico di Manduria, dove avvenne la prima aggressione della vittima, imputato di favoreggiamento, ha concordato la pena ad un anno e quattro mesi di reclusione con la pena sospesa. Difeso dagli avvocati Nicola e Andrea Marseglia, l'ex imprenditore che rischiava sino a quattro anni di carcere, ha ammesso di aver favorito i presunti autori dell’omicidio ed ha ricostruito la sera del delitto più o meno in linea con la tesi accusatoria, fino a quando la scena si è svolta nel suo locale. Alla giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Lecce e al pm Milto Stefano De Nozza, il maruggese non ha fornito un grande contributo sull'aggressione della vittima perché avvenuta nel vano interrato del bar. Molendini, inoltre, avrebbe disattivato l'impianto di videosorveglianza del Bunker che gestiva cancellando con la candeggina le tracce di sangue lasciate dalla vittima sul pavimento e su altri arredi dopo il pestaggio.

Per il delitto sono invece sotto processo i tre manduriani, Vincenzo Antonio D'Amicis di 20 anni, Domenico D'Oria Palma e Simone Dinoi che devono rispondere di omicidio volontario con l'aggravante del metodo mafioso e tentata soppressione del cadavere. 

 

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

3 commenti

  • Gregorio
    mer 17 aprile 15:59 rispondi a Gregorio

    Se NON ci fosse l’OMERTÀ , sarebbe più difficile la vita della delinquenza, perché l’omertà è tra i disvalori più pericolosi e dannosi alla vita individuale e sociale poiché trasforma ogni vitalità e creatività in una lenta, quanto inesorabile agonia e morte dello spirito. Il Signor Cosimo ha sbagliato non collaborare con le forze dell’ordine, perché prima o poi il cerchio si stringe! Tutti i nodi vengono al pettine!

    • Cesare
      gio 18 aprile 10:31 rispondi a Cesare

      In certi casi, una persona intelligente, tace.

    • Cesare
      gio 18 aprile 00:30 rispondi a Cesare

      In certi casi, una persona, se è intelligente, tace.

Tutte le news
La Redazione - oggi, gio 26 dicembre

La Polizia di Stato ha arrestato un uomo e due donne perché ritenuti presunti responsabili del reato di detenzione ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, gio 26 dicembre

L’Imu sui fabbricati agricoli introdotta per la prima volta a Manduria dall’amministrazione del sindaco Pecoraro ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, gio 26 dicembre

Vaping360, autorità di riferimento nel settore globale del vaping, ha annunciato i prestigiosi Vaping360 Annual Awards per il 2024. ...

Tutte le news
La Redazione - mer 25 dicembre

Buon Natale a tutti i nostri 40mila follower Facebook. Buon Natale anche a chi ci legge e non ci approva con un “mi piace”. ...

Tutte le news
La Redazione - mar 24 dicembre

Due porte d’accesso, una immaginaria e l’altra digitale; ma anche due opere, una fisica e l’altra virtuale. La prima è il ...

Assolto l’ultimo imputato dell’inchiesta “Impresa”
La Redazione - mar 22 ottobre

Dopo sette anni dall’inchiesta «Impresa» sfociata nello scioglimento per mafia del comune di Manduria e sei anni di processo, l’ultimo imputato inquisito che aveva scelto il rito ordinario, tra i 75 coinvolti a vario ...

Denunciato dalla moglie per violenza e minacce, assolto per non aver commesso il fatto
La Redazione - ven 25 ottobre

Un rapporto difficile tra una coppia di giovani manduriani finito in tribunale. Con lui imputato di maltrattamenti e minacce anche di morte e lei che per un periodo perde l’affidamento della figlia ancora piccola. ...

Traffico di rifiuti, condannato manduriano
La Redazione - mar 29 ottobre

Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Lecce, Angelo Zizzari, ha condannato ieri il manduriano Giovanni Sperti a 2 anni e 8 mesi di reclusione per traffico di rifiuti e riciclaggio. Il 59enne manduriano difeso dall’avvocato Cosimo Micera, ...