
Nella missione manduriana di ieri della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti composta dagli onorevoli Jacopo Morrone, presidente e dai commissari Dario Iaia (FdI) e Marco Simiani (Pd-Idp), l’ampliamento della Manduriambiente con altri 150mila metri cubi di spazzatura, già autorizzato dalla Regione Puglia, non è stato per niente toccato. «Pur essendo personalmente contrario a tale ipotesi – ha dichiarato a margine della visita l’onorevole Dario Iaia, segretario della commissione -, l’argomento non era nelle prerogative della commissione che si occupa degli aspetti illeciti relativi al ciclo dei rifiuti».
L’annunciata presenza di amministratori del comune di Manduria e componenti dei due comitati civici nati per contrastare il sopralzo, si è rivelata un fallimento. Ai cancelli della discarica, tenuti fuori dal servizio d’ordine che accompagnava i parlamentari, c’erano solo i delegati del comitato «No sopralzo discarica», Domenico Sammarco, Arcangelo Durante e Marco Barbieri. Nessuno invece dell’altro comitato messo in piedi dal sindaco Gregorio Pecoraro composto dai suoi consiglieri di maggioranza e gli assessori e una decina di organismi tra partiti, associazioni ambientaliste e comuni del bacino. Il primo cittadino si è presentato al termine del sopralluogo per un saluto istituzionale nel corso del quale ha ribadito la contrarietà della sua amministrazione alla riapertura degli impianti. Precisazione scontata quanta inutile nel contesto.
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2 commenti
Fernando Maria Maurizio Potenza
ven 18 aprile 13:57 rispondi a Fernando Maria Maurizio PotenzaCome si usa dire...CANI NON MANCIA CANI .. però considerato che da cinquant'anni a Manduria governano le stesse facce, io, oserei dire...CHI È SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA.
Adolfo mastrovito
gio 17 aprile 16:04 rispondi a Adolfo mastrovitoA manduria possono fare quello che vogliono perché è un porto di mare ed il nostro carissimo sindaco lo sa benissimo e ci sguazza nell'immondizia altrimenti avrebbe preso dei provvedimenti già da molto tempo