
Un dramma familiare legato alla solitudine e al disagio psichico ha sconvolto ieri Manduria dove il corpo senza vita di una donna di 81 anni è stato ritrovato all’interno dell’abitazione che divideva con la figlia affetta da disturbi mentali. Secondo il medico intervenuto sul posto, la morte risalirebbe ad almeno cinque giorni prima del ritrovamento.
A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa, preoccupati per la prolungata assenza dell’anziana, da sempre figura di riferimento nella gestione della figlia. Sono stati i carabinieri della compagnia di Manduria ad accedere all’appartamento, dove ad aprire la porta è stata proprio la figlia, apparsa in stato confusionale e priva di reazioni.
Ad accogliere i militari, un odore insopportabile proveniente dall’interno dell’abitazione. Il corpo dell’anziana è stato trovato riverso sul pavimento della camera da letto, ancora vestita. Nessun segno evidente di violenza: il medico legale ha dichiarato che si tratta con ogni probabilità di un decesso per cause naturali. Forse aiutato dalle elevate temperature che hanno accelerato la decomposizione.
Gravi le condizioni igienico-sanitarie dell’appartamento: nessuna traccia di generi alimentari, energia elettrica assente, locali allagati a causa di una perdita proveniente dalla cucina, con acqua stagnante e gocciolii dai termosifoni. L’intervento è proseguito con la rimozione della salma a cura del personale delle pompe funebri che l’ha trasferita all’obitorio dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria su disposizione del pubblico ministero di turno, Filomena Di Tursi. Sarà ora la magistratura a decidere se disporre l’autopsia.
La figlia è stata ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Taranto. I servizi sociali e il Centro di salute mentale della ASL, già a conoscenza della situazione familiare, sono stati coinvolti per ulteriori accertamenti. La donna era nota in città per i suoi comportamenti singolari legati alla sua malattia: spesso veniva vista camminare a piedi scalzi, anche in inverno, con indosso solo una maglietta e un lenzuolo bianco.
Le due donne hanno un parente diretto residente in provincia di Lecce, con cui, secondo quanto emerso, non intrattenevano più rapporti da tempo.
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