«L’esclusione della città di Manduria dai Giochi del Mediterraneo è dipesa esclusivamente dalla sua assenza nel primo masterplan e non dalla volontà di qualcuno come si cerca di far credere». Dalla struttura commissariale dei Giochi del Mediterraneo, affidata all’imprenditore ed ex politico di Francavilla Fontana, Massimo Ferrarese, rispondono così ai tanti manduriani delusi dall’esclusione, sindaco Gregorio Pecoraro in testa che nell’ufficializzare l’avvenuta e definitiva esclusione dai giochi, conclude con una riflessione di carattere politico amministrativo che attribuisce responsabilità alla «assenza di una rappresentanza politica» causa di «un danno relazionale e sostanziale per la nostra città».
Dall’entourage di Ferrarese, invece, si ricorda l’inerzia delle diverse amministrazioni manduriane che «forse cullandosi troppo – chiosano - non hanno fatto abbastanza per infilarsi nel primo masterplan che avrebbe garantito a Manduria di far parte dei giochi. Solo così, fanno ancora sapere da Taranto, «Manduria avrebbe potuto avere i finanziamenti necessari per ottenere le strutture sportive che non possiede».
Magari la città messapica non sarebbe stata sede di giochi per la distanza da Taranto, s’insiste da quelle parti, ma sicuramente avrebbe ottenuto i finanziamenti necessari come è invece accaduto ad altri comuni.
Ad essere tagliati fuori dai giochi per lo stesso motivo sono stati i comuni di Lizzano, Maruggio, Faggiano, Mesagne, San Vito dei Normanni, Oria e Torre Santa Susanna. «Tutti quanti assenti nel primo masterplan», fanno notare dalla struttura commissariale dove si chiarisce invece un altro aspetto che era stato interpretato come un privilegio dovuto alla residenza del commissario Ferrarese. «Francavilla Fontana era già presente nel primo masterplan (quando il nome di Ferrarese non era proprio in calendario, ndr), per questo e solo per questo ha ottenuto i finanziamenti», insistono.
Dalla struttura fanno infine sapere di essere particolarmente rammaricati per l’esclusione di Manduria e di aver fatto di tutto, sino alla fine, per trovare uno spazio per inserirla. «Purtroppo, insistiamo perchè sia ben chiaro, non è stato fatto abbastanza, in passato, per farsi inserire nel primo masterplan», concludono. I
n effetti, colpevoli le amministrazioni precedenti ma anche l’attuale per questi suoi tre anni di inerzia, il primo timido tentativo risale a qualche mese fa con, a carte già distribuite, la volontà di presentare un progetto con la richiesta di circa 7 milioni di euro per la realizzazione del palazzetto dello sport che Manduria ancora non possiede.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
gregorioandrisano
mar 23 luglio 13:42 rispondi a gregorioandrisanoil sindico0 a parte le ca.........te non sa' dire altro. la comune non ha dato neanche la disponibilita' al comitato. tutto questo grazie a lui , la sua ginta e i derigenti super pagati che non capiscono un ca.....oooooo. mi meraviglio del cons. puglia molto vicino politicamente a ferrarese e sapendo i fatti dovrebbe smer......re il nostro sindico.
Lorenzo Libertà per la Marina
mar 23 luglio 07:45 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaPoveracci 👍 Pronti via si pensava all' Alfa Romeo Giulia blu presidenziale 🤣🤣 altro che palazzetto dello sport. Poveracci. 😜 Fatevi un giretto alle Marine. Poveracci. Opinioni