La notizia che sta circolando tra gli addetti ai lavori è di quelle che potrebbero cambiare la storia del sito archeologico “Masseria La Marina" in territorio del comune di Avetrana (da non confondere con “Masseria Marina” in agro di San Pietro in Bevagna).
A meno di venti metri dall’insediamento preistorico, in direzione Torre Colimena, è stata scoperta una grotta forse rimasta nascosta per millenni. Secondo le prime indiscrezioni, il ritrovamento sarebbe avvenuto per puro caso durante i lavori di ripristino del sito, affidati all’azienda manduriana dei fratelli Tarentini, specializzati in restauro e scavi archeologici.
Questa cavità o grotta, al momento anonima e coperta da uno spesso strato di sterpaglie, potrebbe rivelarsi un’importante sito di origine preistorica, vista l'estrema vicinanza al villaggio neolitico capannicolo e all'area necropolare. Il sito in questione fu scoperto nel 2002 dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia, in collaborazione con l'Università del Salento, grazie alle preziose segnalazioni del Gruppo Archeo di Avetrana. Con i recenti lavori di riqualificazione, che prevedono la costruzione di una nuova staccionata e l’installazione di pannelli descrittivi, si punta a rivalorizzarlo. Se confermata, la grotta potrebbe rappresentare un’estensione significativa dell'insediamento preistorico, contribuendo non solo ad ampliare la portata del sito, ma anche a offrire nuove chiavi di lettura per comprendere meglio l'organizzazione culturale e sociale delle comunità che vissero in questa terra, oggi del Comune di Avetrana, circa 50.000 anni fa. Tuttavia, non si esclude la possibilità che possa trattarsi di una semplice cavità naturale, una formazione geologica priva di rilevanza storica. Saranno gli studi e le indagini archeologiche a svelare la verità se si è difronte a una scoperta straordinaria, oppure no.
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1 commento
Derinaldis
ven 30 agosto 10:27 rispondi a DerinaldisLa presenza di questa grotta o cavità, vicinissima al sito neolitico, è conosciuta da anni (già conosciuta da alcuni funzionari della Soprintendenza). Inoltre l’intera area è di interesse archeologico con presenza di manufatti sia neolitici che romani. Un occhio attento riesce ad individuare la grotta facendo una passeggiata attorno al sito archeologico, che per inciso è lasciato pressoché abbandonato. Almeno così era fino allo scorso anno. Spero che quest’anno le cose siano cambiate.