Martedì, 15 Ottobre 2024

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Arredamento ecosostenibile: i dettagli che fanno la differenza

Economia circolare e arredamento: come ridurre gli sprechi e promuovere il riciclo

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Aziende e industrie di tutti i settori stanno cercando di sposare modelli di produzione sostenibili e l'economia circolare rappresenta una risposta, innovativa e necessaria, all'attuale economia lineare. Tale paradigma si concentra sul mantenere i materiali e i prodotti in uso il più a lungo possibile, riducendo al minimo i rifiuti attraverso il riuso, la riparazione, il riciclo e il recupero delle risorse.

Il settore dell’arredamento non fa eccezione. Applicare i principi dell'economia circolare è pertanto cruciale per affrontare le sfide ambientali e il tradizionale ciclo di produzione e consumo, ormai insostenibile per il pianeta e la società.

Il ruolo dell’economia circolare nell’arredamento

Quello dell’arredamento è un ambito tradizionalmente caratterizzato da un elevato consumo di risorse e dalla produzione di molti rifiuti e pertanto può beneficiare enormemente dall'adozione di un modello di economia circolare. Adottare questo modello significa ripensare l'intero ciclo di vita di tutti i prodotti, dai divani ai piccoli complementi d’arredo, fino a grandi mobili come librerie o paretiattrezzate.

In primo luogo, è fondamentale utilizzare dei materiali sostenibili e riciclati, così da ridurre l'impatto ambientale derivante dalla produzione di nuovi mobili, minimizzando anche lo spreco di risorse. Il design per la durabilità e la riparabilità è un altro elemento chiave: ciò significa che i mobili dovrebbero essere progettati per durare a lungo e per poter essere facilmente riparati o aggiornati, scongiurando le sostituzioni frequenti.

È inoltre importantissimo che le aziende stesse promuovano il mercato dell'usato e del riutilizzo, così da rinnovare e riutilizzare mobili vecchi che solitamente verrebbero gettati in favore di un prodotto nuovo di zecca.

Con adeguati trattamenti i mobili usati possono dunque essere rimessi a nuovo mantenendo il valore dei materiali e riducendo la quantità di rifiuti. Programmi di ritiro e riciclo mobili usati possono facilitare questo processo, creando un ciclo continuo di utilizzo e costituendo di fatto un beneficio anche per il consumatore, che acquisterebbe a un prezzo inferiore senza alcun compromesso su qualità e funzionalità.

Arredamento ecosostenibile: i dettagli che fanno la differenza

Fortunatamente, sempre più consumatori si dimostrano attenti all’ecosostenibilità nel momento in cui effettuano i loro acquisti, anche quando si tratta di mobili e complementi d’arredo. Quali sono però nel dettaglio I fattori che fanno la differenza a livello di ecosostenibilità? Per quanto riguarda il mobilio in legno, vale la pena conoscere la certificazione PEFC® che garantisce la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Un’altra certificazione da non sottovalutare quando si scelgono gli arredi ed i complementi per la casa è la Certipur. Questa assicura che nella produzione della schiuma del prodotto non sono stati utilizzati metalli pesanti o ritardanti di fiamma, coloranti cancerogeni o allergenici. In quanto ai rivestimenti tessili (tendaggi, copriletti, tappeti e via dicendo), sarebbe meglio scegliere tessuti in cotone biologico, la cui produzione non impatta negativamente sull’ambiente e consente di risparmiare circa il 91% di acqua.

Non va mai dimenticato, infine, di verificare la provenienza delle materie prime e la tipologia di filiera quando si acquista un mobile o un complemento d’arredo per la propria abitazione. I prodotti europei sarebbero da privilegiare, per un semplice motivo: l’obiettivo principe del Made in Europe è quello di creare un’economia circolare con i Paesi vicini e di ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 dovute al trasporto dei prodotti. Acquistare mobile e complementi europei dunque è da considerarsi più virtuoso, se guardiamo all’ecosostenibilità e all’economia circolare. È dunque sufficiente effettuare degli acquisti attenti per fare la propria parte.

Innovazione tecnologica e iniziative politiche

Anche la tecnologia e le politiche governative giocano un ruolo fondamentale nella concreta affermazione dell'economia circolare nel settore dell'arredamento. Più nel dettaglio, l'innovazione tecnologica può facilitare la progettazione e produzione di mobili più sostenibili, mentre le iniziative politiche possono creare un contesto favorevole per l'adozione di pratiche circolari, con benefici per aziende e clienti.

A proposito di tecnologie che favoriscono la sostenibilità della produzione di pezzi di arredamento, la stampa 3D consente di dar vita a componenti su misura utilizzando materiali riciclati e riducendo gli sprechi di produzione. Allo stesso modo, le tecnologie digitali possono supportare sin dalla fase di progettazione il design modulare e personalizzabile dei mobili, che potranno in questo modo essere più facilmente riparati o ampliati con accessori alternativi.

Le tecnologie di tracciamento introdotte nell’industria 4.0, come ad esempio la blockchain, possono inoltre essere utilizzate per monitorare la provenienza dei materiali e garantire la trasparenza lungo tutta la filiera produttiva, dall’approvvigionamento fino alla distribuzione. In questo modo i grandi brand possono garantire ai loro consumatore la sostenibilità delle loro politiche, stimolando anche i competitor a seguire la stessa strada.

L'adozione di buone pratiche di economia circolare può essere stimolata anche direttamente da politiche governative, attraverso l’introduzione di regolamentazioni che promuovono l'uso di materiali ecosostenibili, nonché di programmi di incentivo per il riciclo e il riutilizzo.

Un buon esempio sono certificazioni ambientali come la FSC(ForestStewardshipCouncil) per il legno e la Cradle-to-Cradle per la progettazione sostenibile, le quali offrono garanzie ai consumatori sul ridotto impatto ambientale dei prodotti che acquistano. Le aziende che ottengono queste certificazioni dimostrano perciò un impegno concreto nella salvaguardia dell’ambiente e possono differenziarsi positivamente nel mercato.

La collaborazione tra settore pubblico e privato è un altro tassello essenziale nell’allestimento di un ecosistema favorevole all'economia circolare. Le partnership tra aziende, governi e organizzazioni non governative possono portare a soluzioni innovative e a una maggiore diffusione delle pratiche circolari, anche per imprese più piccole ma desiderose di distinguersi.

I governi possono anche supportare le aziende nel loro percorso verso la sostenibilità con finanziamenti dedicati in ambito ricerca e sviluppo, con agevolazioni fiscali per l'adozione di tecnologie verdi o con programmi di formazione specialistica per sviluppare nuove competenze.

Le aziende, a loro volta, possono collaborare con le istituzioni governative per sviluppare standard e linee guida che promuovano l'economia circolare coerentemente con quelle che sono le loro reali necessità e possibilità, in linea con lo stato attuale del mercato dell’arredamento.

 

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