La cistite è un’infiammazione della vescica. Questo quadro, a sua volta, è causato dalla proliferazione di batteri che, in condizioni fisiologiche, sono presenti solamente nell’intestino.
La cistite è un'infiammazione delle vie urinarie che può essere causata da diverse tipologie di batteri, i quali colonizzano il tratto urinario. Inoltre, esistono diverse varianti di cistite, tra cui la cistite batterica, che è la più comune, la cistite da rapporto (al riguardo è interessante l'articolo di Dimann.com sulla cistite post coitale) e quella interstiziale, meno frequente ma il più delle volte cronica. Sebbene i batteri siano la causa principale, ci sono anche fattori predisponenti, come un'igiene intima scorretta, il trattenere l'urina per troppo tempo e l'uso di prodotti aggressivi che possono alterare l'equilibrio della flora vaginale.
In questo articolo, ci soffermeremo in particolare sui batteri, cercando di inquadrare quelli più pericolosi per le vie urinarie.
Cistite: i batteri più pericolosi
Quando si parla di batteri che causano la cistite, è innanzitutto necessario operare una distinzione. Cosa riguarda? La differenza tra enterobatteri e non enterobatteri.
Nel primo gruppo è possibile annoverare tutti quegli organismi che, normalmente, si trovano nell’intestino. Parliamo quindi di Escherichia coli, negli ultimi mesi al centro dell’attenzione mediatica anche per fattori come la sua presenza nelle acque della Senna e per i danni, potenzialmente fatali, che provoca quando prolifera in formaggi preparati con latte crudo, Klebsiella e, giusto per citare un altro batterio molto conosciuto, salmonella.
I non enterobatteri, invece, in condizioni di fisiologia proliferano al di fuori dell’ambiente intestinale.
In questo elenco, è possibile comprendere solo due opzioni, ossia Acinetobactere Pseudomonas.
Il caso dell’Escherichia coli
Non è un caso che, quando si parla di batteri che provocano la cistite, l’Escherichia colivenga nominato spesso. Si tratta, infatti, del patogeno che causa l’80% delle diagnosi di questa problematica.
Deve il suo nome allo studioso che l’ha scoperto, Theodor Escherich, e vede nell’intestino l’ambiente ideale per proliferare. Qui, ha un ruolo a dir poco benefico e protettivo per la salute dell’organismo.
Oltre a ciò, è bene ricordare il suo contributo alla sintesi di diverse vitamine del gruppo B - la B1, la B2 e la B6 in particolare - e di nutrienti preziosi come l’acido folico, avente un ruolo particolarmente importante nei primi mesi di gravidanza per via della sua capacità di prevenire difetti al tubo neurale del nascituro.
Quando la loro presenza coinvolge unicamente l’intestino, i ceppi di questo batterio sono alleati cruciali del benessere e dell’equilibrio dell’organismo.
Basti pensare, oltre a quanto appena ricordato, anche al loro contributo alla corretta digestione.
Parte dell’Escherichia coli presente nell’intestino, viene espulsa quotidianamente tramite le feci. I numeri relativi a questo aspetto sono a dir poco sorprendenti. Si può arrivare, infatti, fino a 10 trilioni di batteri eliminati quotidianamente quando si va di corpo.
Per amor di precisione, è bene ricordare che, sotto al cappello del termine Escherichia coli, è possibile includere numerose specie, circa 170.
Tra queste, non tutte sono pericolose per la vescica umana e potenziali cause di cistite.
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