E’ lotta contro il tempo per salvare il finanziamento di un milione e 300mila euro per l’abbattimento dell’ecomostro sul fiume Chidro e la riqualificazione dell’area compromessa dalla struttura in cemento dell’impianto di dissalazione ormai in disuso realizzato una quarantina di anni fa e mai entrato in funzione.
Sono infatti in corso, da settimane, da parte dell’amministrazione comunale manduriana, una serie di riunioni tecniche e approfondimenti finalizzati alla definizione dell'atto di costituzione del diritto di superficie, attualmente di proprietà del consorzio Arneo, fondamentale per l'avvio dell'iter per l'inizio dei lavori. Questo atto, una volta ultimato, sarà trasmesso dal Comune alla Regione Puglia per ottenere (a scadenza del 30 settembre già avvenuta), la conferma della proroga di tre mesi necessaria alla prosecuzione del progetto.
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6 commenti
Pecorello
mer 2 ottobre 09:42 rispondi a PecorelloRaccogliamo le firme per san Pietro stacchiamoci e liberiamo san Pietro....
Gregorio
mer 2 ottobre 06:54 rispondi a GregorioSta arrivando la fine di Pecoraro e i suoi picciotti
Gregorio
mar 1 ottobre 14:22 rispondi a GregorioCari manduriani... abituati perché quel mostro non lo toglierà nessuno... questi politici non hanno nessun interesse a valorizzare San Pietro in bevagna. Tra depuratore e vasche di contenimento che tagliano tutto san Pietro, tra parcheggi a pagamento messi ovunque, tra la mancanza di feste in piazza San Pietro (pochi eventi fatti in 3/4 mesi di estate), per non parlare che il sindaco pomeriggio fine alla stagione estiva il 3 settembre... tutto sommato l'ecomostro fa la sua bella figura...
Gregorio
mar 1 ottobre 09:55 rispondi a GregorioChe schifo ,i volponi 40 anni fa ,si mangiarono il denaro pubblico x realizzare lo scempio che non è servito 《 mai funzionato》,Oggi al profumo di altro denaro x la demolizione si gareggia a chi mangia di più. Opinione
Lorenzo Libertà per la Marina
mar 1 ottobre 08:17 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaColui o coloro che gestiscono la cosa pubblica arrivando quasi sempre a tempo scaduto non sono Amministratori ma personaggi che si atteggiano ad esserlo ma non ne sono capaci. Ovviamente perché in ballo ci sono soldi della collettività 😜 Se fossero stati i loro era già tutto a posto mesi e mesi prima della scadenza. Ecco perché oramai oltre il 50 % della gente non vota più. Ma questo ai Dinosauri della politica non interessa. Opinioni
Egidio Pertoso
mar 1 ottobre 07:48 rispondi a Egidio PertosoQuesta e' l' amministrazione delle perculate a rotazione continua. Nessuno può farsi proprietario di beni - in questo caso la foce di un fiume carsico - che esistono per via naturale, non creati, o opera, di esseri umani, ed a cui bisogna dare libero corso. Anzi, il " Consorzio" - bisognerebbe vedere qual è la natura giuridica , se normato e legittimato - puo' essere giuridicamente incolpato di disastro ambientale opponendosi al ripristino di area naturale, cosi' come sancito dalla normativa europea , entrata in vigore nell' agosto scorso. E basta con le perculate, ci fanno tanto male !