Lunedì, 2 Dicembre 2024

Cronaca

La trascrizione della testimonianza

I giudici europei confermano l'ergastolo: "irrilevante l'assenza del fioraio" (L'interrogatorio di Buccolieri)

Cosima e Sabrina, nel riquadro il fioraio Buccolieri Cosima e Sabrina, nel riquadro il fioraio Buccolieri

La Corte Europea per i diritti dell’uomo ha respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, Franco Coppi e Nicola Marseglia, perché non hanno ritenuto sufficientemente rilevante, ai fini di un nuovo processo, l’assenza nel dibattimento del fioraio di Avetrana, Giovanni Buccolieri, testimone chiave dell’accusa a sua volta imputato per false dichiarazioni al pubblico ministero, reato dal quale è stato poi assolto per prescrizione. Nei motivi del ricorso i difensori delle detenute si chiedevano come sia stato possibile ritenere colpevole le imputate sulla base di una testimonianza che di fatto è mancata nel processo. Il fioraio, infatti, essendo a sua volta imputato nello stesso procedimento, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici.

Buccolieri aveva infatti detto agli inquirenti di aver visto la zia e la cugina della 15enne mentre la inseguivano e prelevavano con la forza per poi farla salire in auto. Successivamente, il fioraio disse di aver "sognato tutto". Vi proponiamo di seguito la trascrizione fedele delle dichiarazioni rese dal fioraio che ha poi ritrattato con la storia del sogno.

Il verbale

Il giorno 9 aprile 2011, alle ore 10:00, in Avetrana, presso gli Uffici del Comando Stazione Carabinieri di Avetrana, in relazione al procedimento penale in epigrafe, innanzi al Proc. Aggiunto ARGENTINO Dott. Pietro e Sost. Proc. BUCCOLIERO Dott. Mariano Evangelista, assistiti dal Ten.Col. Antonio SERVEDIO c.te Reparto Operativo C.do Prov. Cc. Taranto, dal Luogotenente BARDARO Giovanni e dal Luogotenente CALO' Antonio effettivi alla Sezione di P.G. Carabinieri Proc. Rep. Tribunale di Taranto, nonché dal M.llo Capo COCCIOLO Arnaldo del C.do Stazione Cc. Avetrana è comparso: BUCCCOLIERO Giovanni, residente in Avetrana (TA), --omissis--.  

Il predetto, avvertito dell'obbligo di riferire ciò che sa in relazione ai fatti sui quali viene sentito, avvertito delle conseguenze penali cui può incorrere ex art. 371 bis c.p. nel caso renda dichiarazioni false ovvero taccia, in tutto o in parte, ciò che sa sui fatti medesimi, dichiara:

Domanda: Quale attività svolge?
Risposta: Svolgo l'attività di fioraio.

Domanda: Come si svolge la sua giornata lavorativa?
Risposta: Di solito la mia attività inizia alle ore 07:45 quando apro il negozio e va avanti sino alle ore 13:00. In estate, dopo la pausa pranzo riapro il negozio intorno alle 15:30 con chiusura alle 19:30. Mentre l'inverno, il pomeriggio riapro alle 16:00 fino alle 20:00. Nei giorni del lunedì e giovedì, mentre l'orario di lavoro durante la mattinata è identico, nel pomeriggio vado a rifornirmi di piante e fiori che mi servono per la mia attività recandomi presso il mercato floreale di Leverano. Di solito in tali circostanze dopo aver pranzato, prendo il mio furgone e nel primo pomeriggio mi reco a rifornirmi di fiori e piante.

Domanda: Le capita, in tale arco di tempo, di effettuare consegne in Avetrana?

Risposta: Capita spesso che nel pomeriggio in cui carico i fiori a Leverano, effettuo anche delle consegne in Avetrana e dopo mi reco nella predetta località.

Domanda: Ci dica come ha trascorso la giornata del 26 agosto 2010?
Risposta: Con riferimento al giorno 26 agosto 2010, che era giovedì (giorno della scomparsa di Sarah Scazzi, ndr), ricordo che le cose si sono svolte più o meno nello stesso modo per cui effettivamente intorno alle 13 ho proceduto alla chiusura del negozio. Sono quindi salito sopra la mia abitazione attraverso la scala interna che collega il negozio all'abitazione stessa. Come consuetudine sono andato prima in bagno, dove mi sono lavato le mani e dove verosimilmente ho effettuato i miei bisogni fisiologici. Quindi come di consueto ho dato da mangiare ai pesciolini che si trovano nell'acquario, prendendo il mangime per i pesci che custodisco in un cassetto del salone/cucina (ambiente unico). Mia moglie intanto si trovava nel cucinino per preparare da mangiare. Mi sono quindi messo a tavola, che era già apparecchiata, ed ho atteso qualche minuto fino a che mia moglie ha servito la prima pietanza. Non ricordo con precisione cosa abbia mangiato come primo piatto, verosimilmente come sempre avviene, pasta asciutta. Ricordo che a tavola vi era anche del vino che ho bevuto nella misura di un bicchiere. Ho poi mangiato anche un secondo piatto, certamente a base di carne. Non ricordo se ho concluso il pasto con della frutta.

Domanda: Con chi ha pranzato?
Risposta: Ricordo che il pranzo si è svolto insieme alla mia famiglia quindi con mia moglie e miei due figli minori –omissis—

Domanda: Cosa ha fatto mentre pranzava?

Risposta: Durante il pasto ho visto il telegiornale. Ricordo che quando sono salito sopra ed uscito dal bagno ho acceso la TV, sintonizzandola su Canale 5 ed il telegiornale era già iniziato. Questo prima di iniziare a pranzare.

Domanda: Cosa ha fatto dopo aver finito di pranzare?

Risposta: Dopo aver finito il pranzo ho salutato mia moglie ed i bambini e sono andato via. Sono quindi sceso dalla scala che direttamente mi porta all'esterno dell'abitazione; potevano essere circa le 13:20. Ricordo che verosimilmente quel pomeriggio dovevo effettuare una consegna ad un cliente, quindi mentre scendevo da casa, ho preso dei fiori o delle piante che dovevo consegnare e che avevo momentaneamente posato sulle scale. Ovviamente la consegna la dovevo fare prima di recarmi a Leverano. Sono entrato quindi nel mio furgone ed ho percorso diverse vie di Avetrana sino a raggiungere il luogo dove effettuare la consegna commissionatami. Ricordo di avere percorso Via Verdi secondo il suo senso di marcia naturale, certamente perché la consegna che dovevo effettuare riguardava un cliente residente in quella zona. Ricordo di avere quindi svoltato in Via Umberto I.

La schiacciante testimonianza

Nella circostanza al momento della svolta, ovviamente ho dovuto rallentare all'incrocio con Via Umberto I, quasi a passo d'uomo. In quel momento in Via Umberto I a circa 3-4 metri dall'incrocio ho visto l'autovettura Opel Astra SW, di colore azzurro-grigio, vicino alla quale si trovava Cosima SERRANO che si rivolgeva alla nipote Sarah SCAZZI, dicendole con tono minaccioso: "MOH HA NCHIANA' INTRA LA MACCHINA", facendo al suo indirizzo un gesto altrettanto perentorio con il braccio e con l'indice della mano rivolto all'indirizzo di Sarah. Ricordo che Sarah, che conoscevo di vista, era molto turbata e con la testa chinata. Ricordo anche non solo che Cosima era all'esterno dell'auto che intimava a Sarah quello che ho già detto ma anche che lo sportello posteriore destro dell'auto di Cosima SERRANO era aperto.

Domanda: I finestrini del suo furgone come li aveva? Erano aperti o chiusi?

Risposta: Il finestrino lato guida era sicuramente aperto. Non ricordo se l'altro fosse anche aperto. Voglio precisare che il mio mezzo non è fornito di aria condizionata.

Domanda: Di che colore è il suo furgone?
Risposta: Il mio furgone è di colore bianco.

Domanda: Quale era la posizione di Sarah sulla strada?

Risposta: Sarah si trovava sul marciapiede destro di Via Umberto I, dal lato dell'abitazione della sig.ra Emma SERRANO (sorella di Cosima) con direzione Via Martiri d'Ungheria, con le spalle quasi appoggiate al muro delle abitazioni.
Domanda: Qual'era la posizione della sig.ra Cosima SERRANO?

Risposta: Cosima SERRANO, come ho già detto, si trovava vicino alla sua macchina, non sul marciapiede ma sulla strada.
Domanda: Lei già conosceva l'autovettura di Cosima SERRANO?
Risposta: La macchina era quella di Cosima SERRANO perché la conoscevo. Voglio precisare che ho notato che nella parte posteriore dell'auto vi era verosimilmente il copri vano bagagli leggermente sollevato. Preciso, altresì, di avere notato all'interno dell'auto di Cosima, nella parte posteriore una sagoma che si abbassava. Mentre superavo la macchina di Cosima ho notato che Cosima era ancora all'esterno dell'autovettura e Sarah che invece stava entrando dentro attraverso lo sportello posteriore destro. Ho quindi proseguito per la mia strada recandomi a Leverano.

Domanda: Può chiarire meglio le caratteristiche della sagoma di cui ha parlato sopra?
Risposta: Posso dire che la sagoma che ho notato apparteneva ad una persona di sesso femminile e di robusta costituzione.

Domanda: Perché lei dice di sesso femminile?
Risposta: Dico di sesso femminile perché ho notato i capelli che erano più lunghi di quelli che porta un uomo e soprattutto erano legati e raccolti all'indietro e di colore scuro.
Domanda: Ricorda l'abbigliamento di Cosima SERRANO?
Risposta: Ricordo che Cosima era vestita di scuro. Ricordo che quando le sono passato accanto con il furgoncino ho incrociato il suo sguardo ed ho notato che la stessa ha avuto un sussulto di sorpresa, spalancando repentinamente gli occhi.
Domanda: Ricorda altri particolari?
Risposta: Al momento non ricordo altri particolari.

Domanda: Cosima SERRANO la conosceva già?
Risposta: Senz’altro sì perché in paese mi conoscono tutti.
Domanda: Ricorda l'abbigliamento di Sarah SCAZZI?
Risposta: Ricordo solo che Sarah aveva gambe e braccia scoperte, con i capelli sciolti.

Domanda: Dopo aver assistito a tale episodio che cosa ha fatto?

Risposta: Ho proseguito per Leverano, giungendovi circa 3/4 d'ora prima dell'apertura del mercato floreale, anche se sull'orario non posso essere preciso. Di solito i tempi di percorrenza sono da 20 a 25 minuti.
Domanda: Dell'episodio a cui ha assistito, ne ha parlato con altre persone?

Risposta: Ricordo che di questi fatti ne ho parlato con mia moglie, con una mia ex operaia, di nome Vanessa CERRA.

Domanda: Quando ha riferito di questo episodio a sua moglie e alla sig.ra CERRA Vanessa?

Risposta: Ricordo di avere parlato di questi fatti a mia moglie ed alla mia operaia CERRA Vanessa dopo il ritrovamento del corpo della piccola Sarah. Tale ritrovamento mi ha fatto pensare sui fatti a cui avevo assistito ed ai quali fino ad allora non avevo dato una grossa importanza atteso che tutti pensavamo, come anche si diceva in TV, che Sarah era stata rapita per strada. Successivamente dopo aver appreso dalla televisione che Michele MISSERI aveva fatto ritrovare il cadavere di Sarah, ho iniziato a pensare a quello cui avevo assistito tanto che ho sentito la necessità di parlarne con mia moglie e con la mia operaia Vanessa con la quale avevo instaurato un ottimo rapporto di amicizia e con la quale mi confidavo.

Domanda: Dello stesso episodio ne ha parlato con qualcun altro? E se si, quando?

Risposta: Ho riferito tali circostanze anche al mio amico GALASSO Michele. A questi avevo detto però, raccontando i fatti, che non ero certo che si fosse trattato di un fatto reale o di un sogno. Tale racconto è avvenuto sempre dopo il ritrovamento del cadavere di Sarah e dopo averne parlato con mia moglie e la mia operaio Vanessa. Intendo precisare che quando ho saputo del ritrovamento del cadavere di Sarah, ho anche fatto mente locale alle dichiarazioni rese dai due fidanzatini, avendole sentite in TV, che all'epoca raccontavano di aver visto Sarah intorno alle 14:25 -14:30, ho quindi compreso che l'orario che indicavano era assolutamente incompatibile con i fatti a cui avevo assistito e che certamente gli stessi avevano visto Sarah molto prima.

 Domanda: Perché lei è certo che i fatti si riferivano al 26.08.2010?
Risposta: Sono certo che i fatti a cui ho assistito si riferivano al 26 agosto 2010 perché li ho chiaramente associati al giorno della scomparsa di Sarah.

Domanda: Quando ha raccontato l'episodio alla CERRA , quest'ultima quale reazione ha avuto?
Risposta: Quando ho raccontato i fatti a CERRA Vanessa, la stessa mi esortava a raccontarli ai Carabinieri. lo le dissi che non mi sentivo di fare questo per evitare che le mie dichiarazioni, in quel momento delle indagini, potessero creare più confusione che chiarezza, anche se dentro di me avevo il dubbio se andare dagli investigatori o meno. Ogni notte pensavo ai fatti ed ero macerato dal dubbio se potesse essere utile che io riferissi i fatti ai Carabinieri.  Il verbale viene riletto e sottoscritto da tutti, compreso Buccolieri.

"Era tutto un sogno"

Due giorni dopo questa preziosa e risolutiva testimonianza, chiese di essere nuovamente sentito dagli inquirenti. «Confermo quanto ho dichiarato il 09 aprile e di cui mi è stata data lettura, preciso però che si è trattato di un sogno». (Alcune parti della deposizione sono state escluse perché non determinanti).

Nazareno Dinoi

 

 

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