Un altro operatore della sanità è stato aggredito in provincia di Taranto. Il quarto negli ultimi quattro mesi ed ancora una volta ad essere colpito lavora in prima linea. Si chiama Giulia (nome di fantasia) ha 51 anni e da 20 lavora sulle ambulanze del 118, prima come volontaria ed ora alle dipendenze di Sanitaservice. Ad aggredirla, a Sava, è stato il figlio di un’anziana donna per la quale non c’è stato niente da fare nonostante l’intervento dei sanitari della postazione di Manduria, alla quale appartiene l’aggredita. Per niente d'accordo il figlio che ha attribuito al personale dell’ambulanza un grave ritardo nei soccorsi.
L’episodio è avvenuto ieri intorno a mezzogiorno e i fatti, da come sono stati raccontati ai carabinieri, si sarebbero svolti così. L’allert partito dalla centrale operativa del 118 di Taranto è arrivato alla postazione manduriana intorno alle 12,15 e in pochi minuti, sette secondo il sistema di tracciamento in dotazione all'ambulanza, il mezzo di soccorso è arrivato all’indirizzo indicato. Dove ad accoglierlo c’era un uomo in stato di agitazione che avrebbe tirato dei pugni sul finestrino lato autista. I tre dell’equipaggio, un infermiere, un autista-soccorritore e una soccorritrice, sono scesi e sono entrati in casa evitando l’uomo che inveiva nei loro confronti accusandoli di averci messo troppo tempo per arrivare.
Cercando di mantenere la calma, i tre sanitari sono entrati nell’appartamento e seguendo altre persone si sono preoccupati della donna che era distesa sul letto priva di coscienza. Mentre la soccorritrice si apprestava ad allestire la necessaria strumentazione, la stessa persona che li aveva accolti urlando si sarebbe avventata su di lei strappandole di mano con violenza un monitor per la misurazione dei parametri facendola quasi cadere e procurandole una forte distrazione del polso destro. Oltre a questo, prendendosela sempre con la donna, l’aggressore l’avrebbe apostrofata con insulti e con la frase: «fanno bene poi a picchiarvi». Fortunatamente altri familiari lo hanno costretto alla calma portandolo in un'altra stanza mentre gli operatori praticavano sulla paziente le manovre previste. Intanto è arrivata anche l’automedica di Pulsano inviata dal personale della centrale operativa di Taranto che, avvertito dell’aggressione, ha anche allertato i carabinieri giunti anche loro in pochi minuti. Il medico del 118 ha cosi certificato l’avvenuto decesso della pensionata per cause naturali.
Terminato l’intervento e completate le procedure burocratiche relative alla certificazione, la soccorritrice ferita è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria dove è stata visitate e refertata. Le radiografie al polso sinistro non hanno per fortuna evidenziato fratture ossee ma solo una forte contusione con trauma distrattivo dell’articolazione per una previsione di prognosi di quindici giorni. Subito dopo la sfortunata soccorritrice, su invito degli stesi carabinieri si è recata alla stazione della compagnia di Manduria dove ha presentato una denuncia con tutti i dettagli dell’evento. È scattata così la denuncia nei confronti dell’uomo che, secondo la nuova legge che ha inasprito le pene per chi aggredisce personale sanitario in servizio, rischia anche l’arresto in flagranza di reato differita.
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