
«Il commercio ad Avetrana negli anni'60». E’ il titolo di una ricerca storica di cui si sta occupando l’avetranese, Luigi Schiavoni, che sta ricostruendo la rete delle piccole attività commerciali che esistevano all’epoca.
Lo studio ancora non completo, pubblicato su Facebook, sta catturando l’interesse degli avetranesi che rivedono i luoghi del piccolo commercio scomparso negli perchè strangolato dai supermercati, la grande distribuzione e infine dai colossi delle vendite online.
La tabella che proponiamo, tratta dal censimento delle unità commerciali e artigianali del 1969, seppur ristretta al centro storico offre un'interessante spaccato sullo stato del commercio in Avetrana. Siamo negli anni del boom e in Avetrana si assiste ad uno straordinario fiorire di esercizi commerciali. La bottega di generi alimentari, ma anche le altre, spesso era nello stesso stabile, dove abitava il negoziante. Il negozio, ben curato, perfetto per ogni genere di prima necessità vendeva pressoché tutto “sfuso” e al centro del soffitto vi era una lampadina dalla luce flebile. Le spese importanti, al contrario, si facevano sempre al mercato settimanale in via Conciliazione con l'annessa zona coperta. L’arredo era molto spartano: un classico bancone a due o tre ripiani, di legno, sopra cui c’erano l’affettatrice, la grattugia per i formaggi, il macinacaffè e la bilancia con i pesi. Sotto venivano esposti mortadella, provolone, formaggi e salumi. A quei tempi in piazza si trova di tutto dal bar alla ferramenta, alla gioielleria, macelleria e alimentari. Confrontata con la situazione attuale di essi ne sono sopravvissuti solo due: il Bar Carrozzo e l'Abbigliamento Destradis.
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