È stato un infortunio sul lavoro l’incidete mortale avvenuto all’alba di ieri mattina sulla Manduria San Pietro in Bevagna. La giovane vittima, Gregorio Massari, di appena 19 anni, era dipendente di un’azienda agricola manduriana dove ieri era diretto per prendere servizio in un uliveto. Alla guida di una Fiat Punto proveniva da San Pietro in Bevagna dove viveva con la famiglia ed era quasi arrivato a Manduria quando, subito dopo una curva, poco prima la stazione di servizio “Conversano”, ha perso il controllo dell’auto che si è capottata più volte prima di fermarsi in un vigneto. Durante le carambole il corpo del giovane è stato espulso fuori dall’abitacolo precipitando sul terreno dove ha perso la vita. Non è escluso che possa essere stato travolto dalla stessa macchina non lasciandogli scampo.
Le prime richieste di soccorso sono arrivate quasi subito da alcuni automobilisti di passaggio o diretti alla stazione di rifornimento. Quando l’ambulanza partita dalla postazione di Manduria è arrivata sul posto era ancora buio e gli operatori si sono subito diretti verso la macchina trovandola priva di occupanti. È così iniziata la ricerca di feriti tra i ceppi di vite facendoci luce con le fotoelettriche portatili. È stato così trovato il corpo dello sfortunato giovane che è stato rianimato da due sanitari mentre il terzo ha proseguito le ricerche non sapendo il numero di passeggeri a bordo dell’auto completamente distrutta. Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Manduria che hanno anche loro contribuito alle ricerche concluse poco dopo l’esplorazione di tutta la zona. Purtroppo per il diciannovenne non c’è stato niente da fare a causa del gravissimo trauma cranico e toracico.
Il corpo è rimasto nel vigneto per un paio d’ore prima che il magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Taranto consentisse il recupero della salma e la consegna alla famiglia per i funerali. La dinamica dell’incidente e i traumi riportati hanno escluso la possibilità di un esame autoptico sul corpo che è stato così liberato.
La terribile notizia ha provocato dolore tra i numerosi amici del giovane bracciante agricolo che per diversi anni ha lavorato al bar tabaccheria “Eurobar” di San Pietro in Bevagna. Conosciuto da tutti per l’attività nel centralissimo locale della località balneare manduriana, il diciannovenne era considerato un infaticabile lavoratore. Prova ne è l’apprezzabile sacrificio di doversi alzare ogni giorno quando ancora è buio per recarsi nei campi.
Il lutto improvviso ha devastato la famiglia del giovane, la madre Simona Dinoi, il padre Antonio con la sorella Rosellina e il fratello Mirko.
I funerali si terranno oggi pomeriggio, sabato 16 novembre, con partenza alle ore 15,30 da via dei Tamerici a San Pietro in Bevagna e l’omelia funebre alle 16 nella parrocchia di San Giovanni Bosco a Manduria.
Intanto l’ennesimo incidente mortale riaccende i riflettori sulla pericolosità di quella strada già teatro di tragedia. Un tracciato stretto senza illuminazione e insidioso per le tante curve reso ancora più pericoloso dalla mancanza di manutenzione.
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7 commenti
Gregorio
dom 17 novembre 09:03 rispondi a GregorioR.I.P. Gregorio, condoglianze 💐 alla famiglia 🙏 .
Klon
sab 16 novembre 16:33 rispondi a KlonE pensare che se rispetti la velocita' ti suonano pure. Quando formo la coda dietro di me su quella strada penso ''...chissa' se sto salvando qulche vita umana..''.Qualcuno si occupi di quella strada, per favore..
Manduria in rovina
sab 16 novembre 15:13 rispondi a Manduria in rovinaSi fa tanto rumore per un cane,non che sia da meno,ma anche queste vite spezzate....La non curanza del nostro caro sindaco sul rifacimento delle strade,illuminazione ecc ecc.............Già pensiamo alle nuove leggi sui cortei funebri e sui cmq dei manifesti Cricò,Manduria oramai un circolo mediatico su ogni TG per le pagliacciate e poi??? Condoglianze alla famiglia😔
un padre
sab 16 novembre 12:37 rispondi a un padreche sia quel tratto di strada molto insidiosa e pericolosa siamo tutti daccordo, pero' chi guida quel tratto con un pizzico di leggerezza i rischi aumentano molto di gran lunga ,ora non mi permetto di giudicare la dinamica o le cause che hanno portato questa tragedia,,ma se il povero ragazzo e' stato sbalzato fuori con il ribaltamento dell'auto mi viene da pensare che le cinture di sicurezza non le aveva allacciate, mha chissa', povero ragazzo e soprattutto povera famiglia !
Lorenzo Libertà per la Marina
sab 16 novembre 11:31 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaDove sono i Consiglieri Provinciali e Comunali nel merito della situazione precaria in cui versano le strade provinciali e comunali ad alta percorribilita'? Quanti morti ancora ci vogliono per investire i soldi delle tasse su strade e segnaletica? Bla bla bla. Fate le ordinanze e paratevi le chiappe ciarlatani. 😡😡😡 Opinioni
Dino Conta
sab 16 novembre 09:32 rispondi a Dino ContaScusate ma per capottarsi così significa che andava veloce o sbaglio? E naturalmente senza cintura se è stato sbalzato fuori.... non diamo solo la colpa alla strada.... Dispiace... condoglianze alla famiglia
gregory
dom 17 novembre 07:06 rispondi a gregorysi puo dire tutto quello che vogliamo sulla leggerezza che abbiamo tutti mentre guidiamo.ma di certo strada e illuminazione sono ferme agli anni 90.gia quella strada è teatro di tantissime vite spezzate,una strada piena di curve,asfalto che se lasci lo sterzo un secondo,le ruote si incanalano da sole nelle pendenze del cedimento del manto,priva di guard rail.con tutte le tasse che paghiamo,bollo,e parcheggi,quella strada dovrebbe diventare una strada ad alto scorrimento.