
Sarebbe successo a Manduria, in via per Uggiano, lo scorso 2 settembre. Romeo, un gatto di 13 anni, è stato trovato con fratture alla mandibola e al naso. Qualcuno, rimasto ancora sconosciuto, lo avrebbe ridotto in quelle condizioni a colpi e calci o di una mazza secondo il veterinario Patrizio Fontana che ha fatto tutto il possibile per salvarlo, ma Romeo non ce l’ha fatta.
Per Barbara Renna, la sua padrona, non era “solo un gatto”. Romeo era parte della famiglia, un compagno di vita raccolto dalla strada quando aveva appena tre mesi e cresciuto con amore. In un lungo e commosso messaggio Barbara ha raccontato il suo dolore: Romeo, dice, “era come un figlio” e oggi non può fare a meno di pensare che si sia ricongiunto al fratello Rodolfo scomparso un anno fa che con quell’animale aveva un legame speciale.
“Mi avete dato un altro grande dolore – scrive Barbara –. Non capisco che gusto ci proviate a picchiare esseri così meravigliosi e indifesi. Io continuerò la missione di mio fratello: vicino casa mia ci saranno sempre gatti da accudire e da sfamare. A loro darò tutto l’amore che voi, gente infelice e frustrata, non conoscete”.
La crudeltà subita da Romeo riporta alla luce il tema, purtroppo ancora attuale, del maltrattamento degli animali.
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1 commento
Antonella
oggi, sab 13 settembre 08:56 rispondi a AntonellaPenso che gente del genere, capace di accanirsi con tanta cattiveria su esseri indifesi sia capace di fare l:identica cosa anche sugli esseri umani, certo sceglierebbero sempre qualcuno più debole, siamo di fronte a vigliacchi comunque, con cervello bacato Ma giuro mi lo trovassi di fronte, non so cosa farei, ma secondo me, se si scoprisse chi sono questi menticatti, li metterei in galera, a lungo, ci vorrebbe una legge sicuramente c'è, ma nessuno si prende il fastidio per un povero gattino, e neanche per risarcire tanto dolore per chi L:ha cresciuto e amato Barbara piango con te il tuo Romeo, sono piena di rabbia