Forse tornava da un sopralluogo per un lavoro di muratura che avrebbe dovuto iniziare quando la sua Renault Clio è uscita fuori strada schiantandosi con la cappotta contro un albero d’ulivo. Così ieri mattina ha perso la vita Carmelo Lagioia di 34 anni, prima vittima della strada dell’anno appena entrato in provincia di Taranto. L’urto tremendo lo ha ucciso sul colpo e per tirare fuori il corpo ci sono voluti i vigili del fuoco che hanno dovuto tagliare le lamiere e trascinarlo fuori dalla parte posteriore dell’auto. Inutile i soccorsi dei sanitari del 118 che hanno solo constatato l’avvenuto decesso mentre sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Manduria a cui toccherà ricostruire la dinamica dell’incidente. Sarebbe da escludere comunque il coinvolgimento di altri mezzi.
L’incidente che non ha lasciato scampo allo sfortunato automobilista è avvenuto sulla strada che collega il santuario di San Cosimo alla Macchia, in territorio del comune di Oria, nel brindisino, con Manduria dove la vittima era diretta. L’utilitaria per cause da accertare ha perso il contatto con l’asfalto subito dopo una curva non particolarmente stretta e dopo essersi ribaltata su un fianco ha abbattuto una decina di metri di muretto a secco prima di fermarsi contro il tronco di un ulivo. Le chiamate di soccorso sono arrivate intorno alle ore 9 ed è così partito l’allarme che dalla centrale unica dell’emergenza è passato ai vigili del fuoco del distaccamento di Manduria, al 118 e alle forze di polizia.
Dopo i rilievi e le procedure classiche, il comandante della polizia municipale, Umberto Manelli, ha informato il magistrato di turno della Procura della repubblica di Taranto, la sostituta procuratrice Filomena Di Tursi che ha disposto il sequestro della macchina e permesso la rimozione della salma trasportata all’obitorio del cimitero della città messapica per l’esame cadaverico. Il medico legale che l’ha effettuata ha escluso la necessità di un esame autoptico.
Il punto esatto dove è avvenuto l’incidente si trova a circa duecento metri dalla discarica in contrada La Chianca. Una strada particolarmente sconnessa priva di illuminazione e di un efficiente segnaletica percorsa quotidianamente da decine di mezzi pesanti diretti all’impianto.
A dare la terribile notizia alla moglie e ai genitori che vivono su due piani di uno stesso stabile ad Avetrana, sono stati i carabinieri della locale stazione. Il trentaquattrenne avetranese era molto conosciuto in paese per il suo impegno come volontario della protezione civile e per la sua particolare bravura nell’attività artigianale. Lavorava in un’azienda della vicina Erchie, in provincia di Brindisi, specializzata nella lavorazione della pietra leccese, del carparo e nella posa in opera di decorazioni in tufo di ogni genere.
La notizia della tragica fine ha fatto il giro dei social dove sono subito circolate foto e messaggi di cordoglio e di dolore dei numerosissimi amici del giovane operaio. Saranno in tanti oggi ad essere presenti per l’ultimo saluto. Il feretro partirà alle ore 16 dall’abitazione della famiglia Lagioia in via XXIV Maggio con cerimonia nella chiesa madre San Giovanni Battista ad Avetrana. I funerali saranno organizzati all’impresa manduriana La Pietà.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
Marco
dom 5 gennaio 19:23 rispondi a MarcoBisogna controllare periodicamente l' efficenza del veicolo, organi di sterzo e sospensioni.
Donato
dom 5 gennaio 08:09 rispondi a DonatoDella strada che è messa male, buche, manto stradale usurato e strisce per terra mancanti non lo scrivete, chi deve tenere in ordine questa strada, se si fanno degli incidenti la colpa è anche loro.