Un pugno lascia il livido, un coltello lascia una ferita, ma ciò che molte volte non viene vista, è la violenza interiore, quella che distrugge, uccide lo spirito, la volontà la mente… Sottaciuta, la violenza psicologica, è più diffusa di quella fisica.
La trovi in quegli occhi spenti, in quelle frasi mozzate, in quei silenzi carichi di significato, in quelle donne che, lì dove non siano riuscite a venirne fuori, a chiedere aiuto, si rifugiano in angoli bui dove cercare di essere ombre invisibili, in quella paura di ricostruirsi una vita e nell’accettare un altro uomo.
Violenza perpetrata sistematicamente da uomini anche per anni, tra le mura domestiche. Uomini che scelgono donne “remissive”, che non cercano una compagna, ma una schiava da ridurre in loro potere.
Sono gli uomini narcisisti, egocentrici, che si reputano simili a dio, ma sono solo povera feccia partoriti da un’umanità malata.
Sono quelli che ti allontano dagli amici e “solo i loro amici”, ti isolano perché questo è il primo passo per creare la gabbia in cui rinchiuderti.
Sono quelli che ti dicono «stai zitta!»… «tu non capisci niente!»… «non sei niente senza di me!»… «sei una nullita’!»…
“Una nullità” è in questo che riducono una donna, anche nel paragone fisico con le altre, sempre “più di te”, in quelle amanti sempre più giovani con le quali, spesso, ti devi paragonare e sentirti perdente.
Sono quelli che urlano in casa, anche per una forchetta fuori posto, ma al di fuori delle mura domestiche, si vestono di perfezione e buonismo.
Le loro donne camminano in casa in punta di piedi per paura, accumulano dolore, si piegano su se stesse, si autoaccusano di “non essere all’altezza”, si convincono di “essere sbagliate”…
La cosa più su subdola è il tradimento di quell’amore che ha spinto quelle donne, verso quegli uomini, quei sogni, quelle illusioni, di una vita normale e felice.
La cosa più meschina e vigliacca, è che quegli uomini, quando trovano la loro schiava perfetta, nonostante l’attenzione all’esterno ad altre donne, non la lasceranno mai andare.
A volte, quelle donne, hanno la forza di venirne fuori, di scappare, ma le ferite che si portano dentro sono talmente profonde, il loro io è talmente devastato che difficilmente riescono a ricostruire su quelle macerie una vita privata o a cercare un nuovo amore.
Quegli uomini continuano a violentarle anche se non sono piu’ presenti!!!
A volte rimangono in quell’inferno, rassegnate e vinte, per tutta la vita…
Quegli uomini non sono da meno di un assassino perché uccidono lo spirito, la volontà, l’anima! Uccidono una donna!
Assassini non riconosciuti, non punibili.
La prima, non la seconda o la terza volta, che un uomo ti dica “stai zitta!”, “tu non capisci niente!”, “sei una nullità!”, “sei niente senza di me!”… scappa lontano, salvati dal mostro travestito da uomo che ti sta vicino!
Urlagli in faccia quel “no! Io sono! Io esisto! Io sono talmente grande ed immensa e tu sei solo una nullita’!!!”
Fortunata Barilaro
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