Giovedì, 14 Novembre 2024

Attualità

I lizzanesi sostennero l'analoga iniziativa manduriana

L'assenza del comune di manduria al corteo contro la discarica a Lizzano

Gli amministratori presenti al corteo di Lizzano Gli amministratori presenti al corteo di Lizzano

Non è passata inosservata a Lizzano l’assenza del sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, alla manifestazione di domenica scorsa contro la riapertura della ex discarica Vergine situata in un isola amministrativa del comune di Taranto tra i territori di Lizzano, Fragagnano e Sava. Tra i quasi cinquecento partecipanti, cittadini, associazioni ambientaliste e sindaci di molti comuni del versante orientale della provincia, mancava il primo cittadino manduriano: un’assenza ancora più significativa se si considera che solo un anno fa una delegazione degli stessi organizzatori del  sit-in lizzanese, gli attivisti di “Attiva Lizzano”, aveva preso parte, in segno di solidarietà, al corteo contro l’ampliamento della discarica di Manduria.

A quel sostegno Pecoraro non ha ricambiato né con la sua presenza né con un comunicato ufficiale. «Siamo molto dispiaciuti», ha dichiarato al nostro giornale Giovanni Gentile, presidente dell’associazione lizzanese che da anni si batte per impedire la riapertura dell’impianto per rifiuti speciali ex Vergine, oggi di proprietà di Lutum. Gentile sperava nel supporto di Pecoraro e di altri sindaci del versante orientale, ma ha dovuto constatare l’assenza anche di molti altri primi cittadini. «Non abbiamo visto nessuno dell’Unione delle Terre del Mare e del Sole», ha voluto specificare Gentile con rammarico riferendosi ai comuni di Maruggio, Pulsano, Leporano, Avetrana e Torricella, ad eccezione di Fragagnano. A loro si sono aggiunti altri comuni della provincia di Taranto, come Massafra e Martina Franca che non hanno preso posizione sulla questione. Al contrario, i comuni di Grottaglie, Carosino, Sava, Fragagnano, Monteparano, Faggiano e San Marzano di San Giuseppe hanno espresso il loro supporto partecipando alla protesta, molto sentita e partecipata dai cittadini.

La riapertura della discarica è infatti particolarmente dolorosa per i residenti di Lizzano, ma anche per quelli di Faggiano, Monteparano e Fragagnano e Roccaforzata, tutti vicinissimi all’impianto. Attiva dagli anni ‘80, la discarica era stata chiusa nei primi anni 2000 a causa di gravi criticità ambientali e sanitarie. Ora, la sua prevista riapertura ha riacceso forti polemiche e sollevato preoccupazioni soprattutto tra i cittadini che temono le gravi conseguenze della riattivazione di un impianto capace di ospitare fino a un milione di tonnellate di rifiuti.

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3 commenti

  • Ale
    mar 12 novembre 09:36 rispondi a Ale

    Oltre a manifestare contro la riapertura della discarica i Sindaci ci dovrebbero dire quale sono le alternative per non farla riaprire , perche' non sarebbe giusto portarla in altre discariche lontana dalla propria

  • Dino Conta
    mar 12 novembre 09:00 rispondi a Dino Conta

    Il sindaco ci SGUAZZA nelle discariche quindi 🤷‍♂️

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    mar 12 novembre 07:37 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Sono questi atteggiamenti e programmazione del territorio tarantino che danno un quadro d' assieme della politica provinciale ancora legata agli anni 80' del secolo scorso. Infatti, viabilità, servizi, strutture, tutela del territorio e programmi sui rifiuti sono " figli" di una cultura... antica, medievale e grezza. Ecco perché Taranto e provincia sono quasi sempre agli ultimi posti in Italia e non solo. Opinioni

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