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Preso il capo ora manca il terzo della squadra di bulli
Preso il capo ora manca il terzo della squadra di bulli | © n.c.MANDURIA - Ora sono due i bulli manduriani rinchiusi in altrettante comunità di recupero per le loro malefatte. Questa volta gli agenti di polizia hanno messo le mani sul capo delle baby gang che ha seminato il terrore tra adolescenti, e infastidito la comunità manduriana con atti vandalici e piccoli furti nei locali pubblici. Si tratta di un quattordicenne figlio di una famiglia con evidenti difficoltà economiche e sociali che dovrà ora vedersela con gli educatori del centro dove è stato rinchiuso su ordine del tribunale di Taranto. Lo stesso provvedimento toccato due settimane fa ad un altro componente del gruppo di bulli, un tredicenne, frequentante anche lui la scuola media statale Marugj-Frank. Gli investigatori del locale commissariato guidati dal vicequestore Giuseppe Annicchiarico, sono ora in attesa di eseguire un terzo trasferimento in comunità per un altro membro della banda per il quale è stata già inoltrata la richiesta restrittiva. Essendo tutti e tre non imputabili per la giovane età, non devono rispondere di reati pertanto la procura dei minori di concerto con i servizi sociali del comune di Manduria ha giustificato la misura con la necessità di allontanare i minori dalle loro famiglie in quanto fonte diseducativa e portatrice di malessere sociale. A carico dei minori, sia la polizia che i carabinieri di Manduria avevano accumulato una decina di denunce di genitori che lamentavano soprusi sui loro figli da parte della baby gang. Oltre ai numerosi episodi di bullismo, i ragazzini sono stati autori di veri e propri pestaggi eseguiti in pieno giorno e davanti a testimoni sempre a carico di minorenni terrorizzati dalla loro presenza. Uno di questi episodi era avvenuto di domenica in piazza Garibaldi davanti a numerosi adulti rimasti inermi. Il capo banda rinchiuso ieri, infine, era stato sorpreso a tentare di scardinare con dei calci la porta d’ingresso di un negozio di abbigliamento del centro.
Nazareno Dinoi
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9 commenti
Maria Rosaria
sab 6 marzo 2010 06:40 rispondi a Maria Rosaria@maria rosaria: Carissima omonima, vero angosciante leggere i commenti poich solo angoscia pu dare l'amara constatazione che gli episodi di cronaca riportati da questo giornale sono solo il frutto di un disagio che, lungamente sottovalutato, oggi si propone a noi in tutta la sua complessa interezza. La punta dell'iceberg cresciuta e con essa, in legame di diretta proporzionalit, la sua base sommersa. La politica dello struzzo, per non servita in passato e non servir oggi. Ammettiamolo, abbiamo un problema! Noi genitori,noi insegnanti, noi operatori sociali, noi istituzioni ...NOI abbiamo un problema che, in ruoli opposti e contrapposti, vede partecipi i nostri ragazzi. NOSTRI, anche se non sono figli nostri. La cattiveria della quale parli, ed immagino che tu ti riferisca al commento di "Mamma", mi sembra il frutto di una profonda solitudine e disperazione... si deve essere molto sole e disperate, infatti, per credere di poter curar
Maria Rosaria
sab 6 marzo 2010 06:40 rispondi a Maria Rosariae il proprio dolore con l'altrui dolore. Tacere e parlare d'altro, come tu proponi, per non aiuta nessuno a soffrire di meno...e questa, naturalmente, solo una mia opinione.
maria rosaria
sab 6 marzo 2010 12:53 rispondi a maria rosariae angosciante vedere i vostri commenti.caro nazzareno ai mai pensato che la vostra cattiveria emargina ancora di piu questi ragazzi, e poi basta parlare di loro occupatevi di tantaltro che se guardate ce ne per tutti.
Mamma
ven 5 marzo 2010 08:32 rispondi a MammaIo sono stata direttamente toccata da questi ....non riesco a chiamarli ragazzi ne minori ne quant' altro si possa dire per la loro et..le assicuro Sig.ra Rosa, che qualsiasi cosa gli si dica gli si conf, lei non immagina la brutalit delle loro azioni, azioni che ci hanno segnato, tanto ,non dormo pi,non mangio pi, mio figlio divenuto insicuro e pauroso, non contando i danni fisici che gli hanno provocato!!! SI...secondo me il termine rinchiusi , non poi proprio cos esagerato.
maria
ven 5 marzo 2010 04:04 rispondi a mariaper la serie: quando si tra persone civili! mi viene da dire: brava alla sig.ra Rosa nell'usare quei toni per riprendere Nazareno e bravo Nazareno a rettificare riconoscendo il proprio errore! D'altronde dobbiamo sempre essere rispettosi verso questa redazione per l'importante "servizio" che rende alla comunit di Manduria, tutti i santi giorni.
Redazione
ven 5 marzo 2010 02:59 rispondi a RedazioneCarissima Rosa Sammarco ha ragione, a volte noi giornalisti ci lasciamo prendere dalla notizia. In questo caso, mi deve credere, ho fatto molta attenzione e credevo di essermi contenuto nei termini. Chiariamo quindi che non si tratta di "detenzione" ma di "rieducazione" e non di "reclusi" ma di "affidati". Per il resto non credo di avere esagerato. Anche io come lei sono convinto che il problema vero abita in tutto ci che circonda questi ragazzini (famiglia, scuola, istituzioni, la societ insomma) ed anche io come lei spero che questi ragazzi riescano a trovare la retta via e che qualcuno dia la possibilit alle loro famiglia si fare il proprio dovere. Ricambio la stima, Nazareno
mariarosaria
ven 5 marzo 2010 01:54 rispondi a mariarosariae facile parlare sugli altri ma provate a chiedervi se e reale che la famjglia di questo ragazzo non abbia tentato di redimerlo e scrivere menzogne fa molto male a volte si fa di un erba tutto un fascio non manderei mai a rubare mio figlio. una mamma
Rosa Sammarco
ven 5 marzo 2010 10:34 rispondi a Rosa SammarcoScusi Nazareno, la stimo molto ma il linguaggio giornalistico usato nell'articolo dovrebbe porre maggiore attenzione alle parole usate, specie quando si tratta di situazioni complesse e delicate che coinvolgono i minori e l'intera comunit. Come ricorda benissimo lei, si tratta di minori non imputabili e che dunque non devono rispondere di reati, non possono essere pertanto sottoposti a una misura cautelare "detentiva" ma a una misura rieducativa (pur sempre una misura cautelare e restrittiva, ma detta "attenuata") come quella dell affidamento al servizio sociale minorile e dunque a una comunit per minori. Bisogna precisare che pi che essere "rinchiusi", questi minori sono "affidati" agli educatori. Usare queste terminologie un tantino forti ambiguo e rischioso per i lettori "non addetti ai lavori": le comunit educative non sono strutture carcerarie e gli educatori non sono secondini...(cito la sua frase "dovr vedersela con gli educator
Rosa Sammarco
ven 5 marzo 2010 10:34 rispondi a Rosa Sammarcoi del centro"...). Io mi auguro, come penso tutta la comunit di Manduria, che questi ragazzi colgano e non buttino via la grande opportunit di crescita che si sta offrendo loro.