Giovedì, 17 Aprile 2025

Attualità

Parta il presidente del Comitato vittime della strada

Quelle giovani vittime delle strade e dell'inerzia della politica

Fernando De Santis Fernando De Santis

Per Fernando De Santis, savese, la notizia della morte dei quattro giovani ragazzi nell’incidente stradale di Lizzano è stata un riaccendersi del dolore che non dà tregua ai genitori che perdono un proprio figlio. A dicembre del 2020 anche lui ha dovuto ricevere la telefonata che annunciava l'incidente stradale della figlia che morirà all'arrivo in ospedale. La strada killer in quell'occasione, era quella che collega Uggiano Montefusco, frazione di Manduria, con Sava. «Strada killer» perchè in passato aveva provocato altri lutti e sangue.

Da quel giorno De Santis, savese, professione medico Asl, ha deciso di dedicare la sua vita a tutte le ragazze e i ragazzi che muoiono sulle strade fondando il «Comitato vittime della strada di Sava». «È una piaga che si riapre e che ogni volta mi fa sentire vicino alle mamme e ai papà che devono passare quello che sto passando io», dichiarava ieri il medico attivista commentando la strage del sabato notte. «Non sappiamo la dinamica esatta né se ci sono responsabilità da attribuire, per cui ci riserviamo su questo di fare un'analisi approfondita quando e se avremo più elementi», affermava ieri il presidente del comitato che da cinque anni si batte per la sicurezza delle strade del tarantino. «Quella dove è morta mia figlia Giulia dice è ancora pericolosa ed è stata già teatro di altri incidenti gravi e mortali, eppure nessuno ha fatto niente nonostante il sangue e i lutti che ci sono stati».

Il tratto di strada interessato all'incidente della figlia, presenta un avvallamento che quando piove crea una enorme e pericolosa pozzanghera. «Dopo tante promesse denuncia il presidente del Comitato -, abbiamo scoperto che quel tratto di strada provinciale non è più compresa tra le opere finanziabili del piano triennale dell'Amministrazione provinciale di Taranto».

Il papà della giovanissima avvocatessa che perse la vita tornando a Sava dopo il lavoro in uno studio legale di Manduria, sta tentando tutte le strade per avere giustizia con una causa civile ancora in piedi. «Questa esperienza oltre ad avermi provocato un infinito dolore si sfoga De Santis - mi sta facendo conoscere aspetti che ignoravo, a cominciare dalla politica che non si assume le proprie responsabilità ma anche la bassezza del mondo di alcune professioni delle quali non mi va di parlare». Il presidente segue da vicino i risvolti giudiziari degli incidenti mortali dovuti alla inadeguatezza delle strade. «Ogni tanto le responsabilità vengono a galla dice come quella di un giovane di Sava morto per la strada sconnessa dovuta alle radici degli alberi di pino; la giustizia ha riconosciuto la responsabilità dell'amministrazione provinciale che non ha manutenuto come doveva quella strada».

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11 commenti

  • Gregorio
    gio 10 aprile 19:48 rispondi a Gregorio

    Penso, secondo il mio punto di vista che, per diminuire la pericolosità degli alberi bisognerebbe mettere i guardrail sul bordo della strada in modo tale che ATTUTISCA (piegandosi 🚧) l’urto e velocità , forse, dico forse c’è qualche speranza che qualcuno possa avere un destino diverso. A meno che viaggia a 200 km/h . Fossi in me, metterei un’ora a settimana per fare lezioni dell’educazione stradale e soprattutto far vedere le conseguenze dell’incidente in modo tale che capiscono le gravità.

  • Gregorio
    mar 8 aprile 19:29 rispondi a Gregorio

    Sono pienamente d’accordo Signor Fernando, proprio quella curva è da considerarsi pericolosissima. Questo perché quando si forma la mega pozzanghera gli automobilisti ( direzione Sava ) sono costretti ad “invadere” la corsia opposta con il rischio di incidenti stradali FRONTALI 🚑🚒

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    mar 8 aprile 17:37 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    La pericolosità delle strade extraurbane del tarantino sono palesemente dimostrate da migliaia di cartelli verticali con i limiti a 50 km/h. In altre province trovi i limiti anche a 70 e 90 km/h. È in questo dettaglio la carenza della sicurezza stradale. Fate la Francavilla/ Ostuni e vedrete cosa significa la sicurezza stradale. Oppure percorrete la Torre Colimena / Torre Lapillo, appena varcate il confine Taranto/ Lecce avrete notato la differenza in tutto : curve segnalate, incroci illuminati, linee orizzontali ben evidenti, asfaltato decente. Questo è quello che si vuol segnalare come carenza. Poi se ti ubriachi, usi droghe, hai comprato la patente o hai la macchina con le gomme lisce questo è un serio problema a prescindere se percorri una strada buona o no. Tuttavia il cartello dei limiti ovunque a 50 km/h la dice lunga di come alcune strade siano da terzo mondo. Opinioni

  • Agfa
    mar 8 aprile 15:14 rispondi a Agfa

    In una trasmissione televisiva di poche sere fa hanno affermato che in Italia abbiamo un decesso per incidente stradale mediamente ogni tre ore. Quante volte assistiamo a comportamenti di guida pericolosi? Si può credere che chi li attua non ne sia consapevole, non si renda conto di condizioni oggettive di pericolosità, sempre che abbia la dovuta lucidità mentale? C'è da pensare che sono generazioni votate all'autodistruzione?

  • Gregory
    mar 8 aprile 13:09 rispondi a Gregory

    Strada Killer o Educazione stradale??? Noi non sbagliamo MAI,sempre colpa di altri. CIo dico ma quando I controlli!! Già chi deve controllare a sua volta vuol essere controllato

  • Annamaria
    mar 8 aprile 09:19 rispondi a Annamaria

    Sig De Santis io non condivido la sua idea.Quando accade qualcosa si accusano sempre gli altri e mai mia colpa. Per me la colpa è del piede sull'acceleratore in primis e poi valutare il resto. Quande macchine transitano e quande disgrazie succedono?. La pista è sulla Nardò-Avetrana..Opinione

    • FERNANDO DE SANTIS
      mar 8 aprile 23:09 rispondi a FERNANDO DE SANTIS

      Signora Annamaria, è legittima la sua opinione, mi permetto di dissentire sulle sue certezze: L'imperizia, la velocità sostenuta, l'uso scorretto del cellulare, viaggiare in stato di ebrezza sono fattori causali importanti nella dinamica dei sinistri stradali mortali, Lei è convinta che ci siano solo questi fattori? Non ho il piacere di conoscerla, non conosco la sua provenienza, la inviterei, se patentata, a percorrere il tratto di strada in questione, uno dei tanti del nostro territorio, dopo un'ora di pioggia intensa, al buio. Le è mai capitato di incontrare in curva un allagamento, una sorta di risaia e di dover invadere la metà della carreggiata opposta per non fare acquaplaning? Immagini di avere la sfortuna di incrociare un altro veicolo, anche a 50 km all'ora, rischierà di perdere il controllo della sua autovettura: anche lei, automobilista attenta e premurosa. un saluto.

    • Gregorio
      mar 8 aprile 19:42 rispondi a Gregorio

      No, carissima Annamaria ti sbagli, hai mai transitato la Uggiano/Sava dopo un forte temporale ☔️ di sera ? …ecco, provaci! Vedrai la differenza e soprattutto la pericolosità della strada. Purtroppo di sera NON si percepisce la grandezza della pozzanghera stessa.. perciò .. la macchina si gira su se stessa senza che te ne accorgi . Io quel tratto l’ho percorso per 20anni e, ti assicuro che la curva in questione È PERICOLOSA soprattutto con la pioggia ⛈️.

    • fabio
      mar 8 aprile 18:37 rispondi a fabio

      Non è colpa degli altri, giusto! Va evidenziato, però che non vi è sensibilità generalizzata del vivere comune sulla pubblica via, rispetto delle regole e consapevolezza dei rischi. Mi spiego: le patenti si comprano, le strade spesso non sono degne di un paese civile, l'acceleratore va premuto con le giuste dosi, non basta andare piano in quanto, per esempio, allo Stop mi devo arrestare, il parco-auto è vetusto, non si hanno le più elementari nozioni per la corretta manutenzione ORDINARIA, pressione e usura dei pneumatici, freni etc. Concludo: a scuola bisogna fare educazione stradale e far partecipare anche noi adulti che sappiamo dire solo che bisogna andar piano...che NON BASTA! P.S. Guardatevi video dei crash-test con particolare attenzione alle basse velocità con cui vengono effettuati.

    • CRICORIU
      mar 8 aprile 12:47 rispondi a CRICORIU

      Evidentemente cara Annamaria o non hai la patente o non percorri mai queste strade. La velocita' gioca sicuramente un ruolo determinante ma non e' da escludere che il manto stradale precario o la segnaletica orizzontale mancante possa aver causato questo o altri incidenti ... Prova, ad esempio , a percorrere la strada che collega Manduria ad Avetrana magari mentre piove di sera...Gia' a 50 km ora e' pericolosissima. Quello che questo papa' sta cercando di fare e' farsi parte attiva a mettere a posto queste strade. Non diamo sempre colpa all'alta velocita'. La cosa poi davvero aberrante e' vedere nelle pagine social di taluni politici post di dispiacere ...La responsabilita' primaria e' proprio la loro unitamente ai preposti al controllo .No basta la seggia cauta in parlamento in regione o comune... Questo e' il mio punto di vista

      • FERNANDO DE SANTIS
        mar 8 aprile 23:20 rispondi a FERNANDO DE SANTIS

        Condivido il punto di vista del signore in questione: la mia ormai lunga vita mi ha portato a credere che in tutte le vicende umane , anche le più dolorose, la genesi è sempre multifattoriale. Nello specifico della problematica dei sinistri stradali, ritengo che ognuno sia chiamato a fare il proprio dovere, l'automobilista deve utilizzare il proprio veicolo con prudenza, con saggezza, in condizioni di assoluta integrità fisica e psichica. Pari diligenza spetta agli enti e agli amministratori pubblici che sono preposti alla sicurezza stradale. Perchè si continua a morire così tanto sulle strade provinciali? Poniamoci questo interrogativo, facciamo questa riflessione. Basta risposte in politichese e continui scarica barile.

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