
Si è risolto positivamente per l’interessato il caso del manduriano amputato di entrambe le gambe a cui l’Inps aveva tolto l’indennità di accompagnamento. Dopo la notizia diffusa dal nostro giornale, la direttrice regionale dell’Istituto di previdenza, Maria Sciarrino, ha scritto una lettera per spiegare che, effettivamente, c’è stato un errore ai danni del paziente che, quindi, tornerà a godere della somma per l’accompagnamento. La dottoressa Sciarrino ha comunicato che «l’Inps ha prontamente verificato gli atti e la documentazione relativa al caso e, rilevando un errore materiale, ha provveduto all’accoglimento in autotutela ed al ripristino del beneficio assistenziale. All’assistito – continua la nota della dirigente -, vanno le più sentite scuse per l’errore occorso, dovuto anche alle tante visite che quotidianamente si effettuano presso gli uffici medici dell’Istituto».
Non si può fare a meno di sottolineare la tempestività con la quale l’Inps ha provveduto a sanare una evidente ingiustizia. Bisogna altresì evidenziare la sensibilità espressa dalle parole del direttore regionale Sciarrino che, in questo modo, ha gratificato anche il ruolo di chi, come La Voce di Manduria e il Quotidiano di Taranto in questo caso che si sono occupati del caso, cerca di fare informazione mettendosi al servizio della cittadinanza. Come si ricorderà, il caso di G.D., manduriano di 75 anni, era stato portato alla ribalta da un articolo da noi pubblicato domenica scorsa 9 luglio. L’uomo, un ex operaio dell’Ilva (all’epoca Italsider) per potersi muovere usa la carrozzella. Amara era stata la scoperta fatta dalla moglie che, a giugno, si era accorta che dalla pensione di invalidità del marito mancavano circa 500 euro, la somma rappresentata appunto dall’indennità di accompagnamento.
La famiglia manduriana si era già rivolta ad un patronato che aveva affidato la pratica all’ufficio legale. Per fortuna non ci sarà bisogno di ricorrere alle carte bollate: stavolta è bastata la carta stampata.
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