
I primi due nidi di tartarughe Caretta caretta si sono ormai schiusi, si aspettano le ultime tartarughine e poi i responsabili dell’Oasi WWF di Policoro procederanno con il “digging”, lo scavo del nido per vedere se ci sono ancora tartarughe vive che devono prendere la via del mare, contare le uova schiuse e, purtroppo, anche quelle non schiuse.
Questi primi nidi del litorale tarantino erano (e per qualche giorno lo saranno ancora) dislocati lungo la spiaggia della Riserva Naturale Salina dei Monaci, rispettivamente all’inizio della lingua di sabbia lato Torre Colimena e lato Specchiarica, come se le mamme tartarughe non avessero voluto scontentare nessuno. Al momento i numeri ci dicono che al nido soprannominato “Salina1”, quello lato Torre Colimena, sono nate 36 tartarughe, al nido Salina2 siamo ora a quota 71. A questi numeri si aggiungono quelli di un nido “non censito” vicino a Campomarino: poche sere fa vicino al locale “Tayga Beach” sono state viste arrivare 38 piccole tartarughine, probabilmente attirate dalle luci del locale. Per fortuna le persone hanno telefonato subito al 1530 e il biologo Marino Gianluca Cirelli, Responsabile Scientifico dell’Oasi WWF di Policoro, é subito intervenuto per prenderle e portarle, tramite un’incubatrice di emergenza, al nido Salina2 per poi farle andare in acqua. Una vera notte di passione.
Nonostante la schiusa fosse prevista nei primi quindici giorni di agosto, notoriamente il mese più affollato della stagione vacanziera, sin da subito é emerso, da parte dei frequentatori della Salina un grande rispetto per i nidi e per i numerosi volontari che si sono alternati per salvaguardare la nascita delle piccole tartarughe e consegnarle al mare.
Tantissimi sono state poi le persone, anche famiglie con bambini, che hanno scelto di ritornare di sera e rimanere in silenzio ad attendere la schiusa delle uova insieme ai volontari “Tartarangers”. Domande, curiosità e molta voglia di essere presenti nel momento magico della fuoriuscita delle tartarughe dalla spiaggia hanno poi fatto il resto ed é davvero giusto credere che ognuno di loro si sia portato a casa una bella esperienza che difficilmente verrà dimenticata.
Giusto credere anche che quello che hanno visto o ascoltato dalle parole dei volontari WWF o degli esperti che si sono alternati sui nidi, possa aiutare le tartarughe Caretta caretta che rischiano di estinguersi.
Mamma tartaruga depone circa un centinaio di uova nel nido ma non tutte si schiuderanno, se tutto va bene forse ottanta riusciranno a raggiungere il mare e andranno incontro al loro destino fatto di predatori, reti a strascico di pescatori, ami, turismo incontrollato e tanta plastica che loro mangeranno scambiandola per meduse, delle quali sono ghiotte. Ma solo una minima percentuale riuscirà ad arrivare all’età adulta per procreare.
Ecco perché occorre fare molta attenzione a non puntare i lampioni sulle strade verso il mare (le tartarughe appena nate seguono le luci che vedono e possono finire in strada e rimanere schiacciate), a non avere locali che si affacciano direttamente sulla spiaggia con le luci, a fare attenzione alla pesca a strascico, vietata all’interno delle aree marine protette e, soprattutto, occorre sostenere il progetto di salvaguardia delle tartarughe Caretta caretta.
Il sindaco di Manduria, intervenuto ieri sul nido Salina2, ha assicurato che non si ripeterà il caos in spiaggia che è accaduto durante la notte di San Lorenzo, rumori che hanno provocato un rallentamento delle nascite con la spiacevole conseguenza che le tartarughe sono uscite dal nido al mattino, a rischio della loro vita, viste le temperature già molto alte.
Per il momento non possiamo fare altro che ringraziare tutti i volontari (anche i biologi marini che lavorano per il WWF ma che, assurdamente, non vengono pagati per trascorrere le notti a controllare i nidi) che anche quest’anno stanno consegnando al mare tante piccole tartarughe.
Monica Rossi
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1 commento
Dinoi marco
sab 17 agosto 2024 08:00 rispondi a Dinoi marcoUn grazie a tutti i volontari, impegnati per impedire curiosi e rapaci, disturbassero il sereno processo di schiusa