
Si sono trovati per caso in prima fila nella folla dei 250mila di Piazza San Pietro. E, sempre per caso, la loro testimonianza è stata ripresa dalle telecamere delle Rai e trasmessa in diretta nazionale. «Il nostro era l’unico gruppo di fedeli organizzato della diocesi di Oria», fa sapere con orgoglio don Cosimo Taurisano, vice parroco della comunità parrocchiale San Giovanni Bosco di Manduria che ha accompagnato a Roma l’incredibile viaggio di 22 giovanissimi manduriani partiti in pullman giovedì sera da Manduria dove rientreranno oggi potendo raccontare di aver preso parte ai funerali di un Papa Re.
Il loro viaggio, organizzato da tempo, era stato programmato per il Giubileo degli adolescenti, il pellegrinaggio pastorale dedicato ai giovanissimi che aveva come tema «Uno sulla speranza». La scomparsa di Papa Bergoglio ha poi stravolto i piani, così ieri il gruppo della parrocchia San Giovanni Bosco ha lasciato l’albergo alle 5 del mattino nella speranza di trovare posto tra le 250mila persone provenienti da tutto il mondo per l’ultimo saluto al Papa venuto «dalla fine del mondo». Tra i potenti del mondo, i 22 giovani manduriani con i 6 adulti che li accompagnavano, per una serie di coincidenze sono stati protagonisti di un evento sicuramente unico. «Siamo stati fortunati – racconta don Cosimo -, eravamo preoccupati perché eravamo in ritardo ma poi, inaspettatamente, non so neanche io come mai, abbiamo preso un’altra strada e ci siamo trovati addirittura vicino all’ala dei preti dove abbiamo visto tutto». E dove non sono passati inosservati alla giornalista del Tg1 che su di loro ha fatto un servizio intervistando uno degli accompagnatori, Pierpaolo Mero e poi due giovanissimi che reggevano lo striscione bianco con la scritta fatta con lo spray rosso. «È stato un momento molto intenso – ammette don Cosimo -, ai ragazzi è stato chiesto di esprimere una riflessione sulla figura del Papa e sull’applauso che ha accompagnato il rito, segno di profonda gratitudine e affetto». Ai microfoni della Rai Pierpaolo Mero ha invece ricordato la frase «nessuno si salva da solo» citando Papa Francesco, ribadita anche dal cardinale decano durante l’omelia.
Don Cosimo spiega poi la loro presenza proprio in questi giorni nella capitale. «Il nostro gruppo si trova a Roma principalmente per il Giubileo degli adolescenti, ma, a causa dell’annullamento degli altri eventi, abbiamo deciso di partecipare anche al funerale del Papa, sentendo che non potevano mancare a un appuntamento così significativo». La delegazione della parrocchia ha attraversato la Porta Santa di San Giovanni in Laterano e ieri avrebbero cercato di passare anche quella di San Pietro. «Vivendo ogni momento con raccoglimento e intensità», assicura il sacerdote che assolve così al compito assegnatogli dall’arciprete di Manduria e parroco della chiesa San Giovanni Bosco, don Dario De Stefano. «Nonostante la giovane età dei ragazzi – afferma don Cosimo -, durante i funerali l’emozione è stata profonda: molti di noi, compresi i ragazzi, abbiamo versato qualche lacrima, percependo nel Papa una figura paterna e spirituale. È un’esperienza che rimarrà impressa per sempre nei nostri cuori, soprattutto in quello dei ragazzi». Il prelato, unico con collare bianco, ha radunato il gruppo attorno al Papa. «Abbiamo così salutato la sua figura terrena, accompagnandolo con una preghiera come lui stesso tante volte aveva chiesto durante la sua vita», conclude don Cosimo.
Dopo e toccante rito funebre, l’esperienza romana ha poi riservato loro un’altra emozionante esperienza: l’incontro con il loro vescovo Vincenzo Pisanello. «Insieme a lui e al monsignore Crocifisso Tanzarella, ex vice parroco della nostra chiesa San Giovanni Bosco – spiega don Cosimo -, abbiamo fatto la professione di fede davanti al sacro sepolcro del beato apostolo Pietro». Un altro ricordo di fede che arricchirà il bagaglio di racconti dei 22 giovanissimi parrocchiani che potranno dire di essere stati in prima fila tra i 250mila venuti da tutto il mondo.
Nazareno Dinoi
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