Giovedì, 21 Novembre 2024

Giudiziaria

Aveva esploso colpi di pistola contro il titolare di un bar

Sette anni per il tentato omicidio durante la festa del suo compleanno

Il momento dell’attentato Il momento dell’attentato

Sette anni e due mesi di carcere per William Modeo e assoluzione per Daniele De Pasquale, entrambi manduriani di 27 anni. Si è chiuso così ieri il processo con il rito abbreviato che si è tenuto nel Tribunale i Lecce a carico dei due manduriani protagonisti, il 21 dicembre dello scorso anno, dei colpi di pistola esplosi contro il titolare di un locale del centro storico di Manduria che si era ribellato all’accensione di petardi durante i festeggiamenti di un compleanno. Modeo che era il festeggiato, è stato condannato dal giudice delle udienze preliminari, Angelo Zizzari, per i reati di tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso. Ripreso dalle telecamere di sorveglianza, fu lui ad impugnare la pistola e a far partire tre colpi che raggiunsero l’interno del locale dove il titolare si era rifugiato. De Pasquale che rispondeva di favoreggiamento e porto d’armi è stato assolto «perché il fatto non sussiste». Il procuratore aggiunto della Procura antimafia, Guglielmo Cataldi, aveva chiesto 12 anni per Modeo difeso dagli avvocati Davide Parlatano e Luigi Danucci e 2 anni per De Pasquale assistito dall’avvocato Lorenzo Bullo.      

L’episodio che sconvolse l’opinione pubblica per la platealità dell’azione di fuoco avvenuta davanti a decine di testimoni che affollavano i locali della movida manduriana, fu ripreso dalle telecamere di sorveglianza del pub le cui drammatiche immagini fecero il giro del web e ben presto divenute virali. Allo scoccare della mezzanotte da un gruppetto di giovani partirono i brindisi e i fuochi d’artificio che colpirono i clienti del bar vicino. Il proprietario rimproverò gli autori del baccano provocando la reazione del festeggiato che risentito e in evidente stato di alterazione, dopo una furiosa lite con l’imprenditore si allontanò tornando poco dopo armato di pistola dalla quale fece esplodere tre colpi ad altezza duomo che sfiorarono il proprietario. A disarmare Modeo fu l’amico De Pasquale che gli strappo la pistola di mano portandola via. Anche questa scena fu documentata dalle telecamere che registrarono l’allontanamento del presunto favoreggiatore che fu accusato di avere occultato l’arma. La difesa di De Pasquale ha fatto rilevare che le immagini davano contezza di una sua azione di forza al solo fine di disarmare l’aggressore ed evitare ulteriori conseguenze per abbandonare la pistola poco più avanti.  

I colpi di pistola furono avvertiti da una pattuglia della polizia di Stato del locale commissariato che arrivò nei pressi del locale quando i due si erano già allontanati. La testimonianza del titolare del bar e dei clienti ma soprattutto le immagini delle telecamere che furono acquisite, portarono subito all’identificazione die due sospettati. De Pasquale fu denunciato a piede libero mentre per Modeo scattò la misura dell’arresto. Il ventisettenne nel frattempo si diede alla latitanza che durò quasi due settimane prima di consegnarsi alla polizia accompagnato dall’avvocato Parlatano che ha già annunciato la volontà de suo assistito di ricorrere in appello contro la sentenza di ieri.    

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2 commenti

  • damiano
    mar 19 novembre 15:21 rispondi a damiano

    SCUSATE MA DEVO DIRLO.... QUANTA MER.. PER UN CRETINO UBRIACO-ARMATO-ESAURITO. FORSE IL DEPAS... ASSOLTO ,CHE VOLEVA FARLO RAGIONARE, SAREBBE MENO PEGGIO DELL'IDIOTA CHE HA SPARATO SENZA SENSO.

  • Marco
    mar 19 novembre 11:15 rispondi a Marco

    Ma no dai sono INNOCENTI

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