
"Si poteva salvare?" È la domanda che s’impone ogni volta che muore un debole, un invisibile, come la povera donna trovata morta in casa, vegliata forse per una settimana dalla figlia fragile. Le persone che le conoscevano ne sono convinte: sì, si poteva fare qualcosa. Qualcuno doveva intervenire.
La triste notizia ha acceso un vivace dibattito sui social, dove emergono con forza le parole di due donne che, senza timore, hanno espresso tutto il loro dolore e la loro rabbia nei confronti di chi "doveva agire e non lo ha fatto".
Le loro dichiarazioni suonano come un atto d'accusa, ma anche come una rassegnazione davanti a una sconfitta collettiva.
“A nulla è servito l'esposto fatto in Comune,” scrive Franca Riga, titolare di un ristorante a pochi metri dall’abitazione delle due donne. “Da quando ho aperto il ristorante – prosegue l’imprenditrice – ho inviato diverse segnalazioni, ma niente. Povere persone… si va in chiesa tutti i giorni, si fanno processioni, e poi non si aiuta la povera gente.”
Carico di rabbia anche lo sfogo di un'altra vicina, Giovanna Di Lauro:
“Più volte ho sollecitato l'intervento delle autorità – scrive –, ma a quanto pare se ne sono fregati tutti di quella povera anima che sostava per ore sulla porta, stringendo in mano un lenzuolo stropicciato, scalza in inverno, nuda, con lo sguardo perso nel vuoto.” Una descrizione toccante della figlia, affetta da evidenti disturbi psichici.
“Più volte ho riferito che in quella casa viveva la madre anziana, in balia di questa donna apparentemente giovane ma distrutta dal dolore più grande che nessuno dovrebbe provare,” continua Di Lauro. E conclude con parole dure: “Provo vergogna per chi poteva intervenire per tempo, come il mio lavoro mi ha insegnato. Ero stata rassicurata, dopo le mie insistenti telefonate, che sarebbero stati allertati i servizi sociali”. Parole che inchiodano a una realtà fatta di silenzi, ritardi e, forse, indifferenza.
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8 commenti
Cittadino repubblicano
sab 5 luglio 14:06 rispondi a Cittadino repubblicanoDiciamoci la verità : in questa triste vicenda c'è sicuramente un colpevole ed è il servizio sociale del Comune di Manduria. Quella ragazza che fa l'assessora, mai eletta tra l'altro, che aspetta a dimettersi? Non è per lei. Amministrare è una cosa seria e lei è totalmente incapace.
Mimino
ven 4 luglio 19:27 rispondi a MiminoScuote la comunità.. ma non scuote i servizi sociali....ahi ahi ahiiii 👋 . I servizi sociali sono bravi solo se devono togliere i figli a una famiglia disagiata senza effettuare approfondimenti adeguati . Mamma mia !!
Messapico
ven 4 luglio 15:16 rispondi a MessapicoIn questi casi sicuramente c'è un amministratore di sostegno o qualcuno che era legalmente responsabile della loro gestione economica. Perché non chiedere a questi soggetti se hanno adempiuto regolarmente alle proprie responsabilità. Se ciò fosse successo, avrebbero constatato l'indigenza e provveduto a risolvere tali problematiche, compreso il pagamento della utenza elettrica, e non lasciare che fosse il fruttivendolo o il negozio di alimentari di fronte a preoccuparsi se li avessero visti uscire o meno dalla propria abitazione o se avessero da mangiare o meno. Non sempre è colpevole il Servizio Sociale ma chi dovrebbe accertare e comunicare il reale disagio del quale è responsabile giuridicamente.
Massimo
ven 4 luglio 12:20 rispondi a MassimoQuesta purtroppo è la nostra situazione a Manduria su questo fronte degrado totale,il sindaco e tutta la giunta comunale invece di occuparsi in primis delle strisce blu nelle marine gli aumenti della spazzatura ecc deve impegnarsi prima dei propri concittadini e poi di tutto il resto,comunque morale della favola siete delle M...E
Francesco di lauro
sab 5 luglio 00:34 rispondi a Francesco di lauroBen detto .condivido appieno. Non resta che chiedete al magistrato di turno di non psvarsene anche lui le mani.Ed il Comune? Si costituirà parte civile? Ed ancora: come mai una storia così orribile non è assurta alle cronache nazionali? Non che questa città disgraziata ne abbia bisogno,abbiamo già dato con Stano,con Sinner,ma non si può lasciare andare una cosa così brutta senza il clamore,e la giustizia, che merita ..
Antonio Ruggero
ven 4 luglio 11:52 rispondi a Antonio RuggeroSono impegnati a fare inaugurazioni! VIGLIACCHI!
Ale
ven 4 luglio 09:54 rispondi a AleSarebbe bene che intervenisse la magistratura per capire chi doveva intervenire per verificare le condizioni di vita e di salute delle due donne visto anche le varie segnalazione fatte al Comune ed evidentemente ignorate , servizi sociali inutili se non si interviene subito in questi casi
manduriana…
ven 4 luglio 08:47 rispondi a manduriana…E’ una VERGOGNA TUTTO CIÒ